Ticket to Ride, pt. 24: viaggio dentro Roma
La 24esima puntata di “Ticket to Ride – Canzoni in viaggio” ci porta a Roma. Roma, che è la “Capoccia der monno ‘nfame”, che è la grande bellezza e insieme è la puzza di gente, come canta Motta nella canzone di apertura, Roma stasera, pezzo interessante di un giovane e promettente cantautore. Roma delle contraddizioni, Roma che accoglie e ascolta, che c’è.
Come un’amante, come un amore. C’è. E, se c’è, è eterno. Roma c’è sempre stata, come tutti i grandi amori, che sono sempre esistiti, anche prima di incontrarli e di viverli. E che non finiscono. Roma non comincia e non finisce. Roma che fa la stupida a volte, ma lo fa per sopravvivere e per far sopravvivere. Roma umana e divina, regale e stracciona. È difficile raccontarla questa città, perché non è solo una città. Lo si può fare solo attraverso qualche suggestione, quelle che ci piaceva condividere.
Partiremo dall’origine del nome per arrivare al suo fiume, ai suoi fiumi, dal Tevere del centro storico all’Aniene di Pasolini che ci porta a Rebibbia, di fronte al Mammut di Zerocalcare. Degna di nota la street art romana – in mezzo alla quale faremo un giro – che Roma è un museo a cielo aperto e lo è anche per questo, non solo per i Fori Imperiali. Roma che piange per il degrado di oggi, per le sue consapevolezze, perché Roma sa, sa anche quello che sfugge a molti, e ce lo cantano i Baustelle insieme a una indimenticabile Valeria Golino, con Piangi Roma: “il cinema, l’estate indiana, un brivido, il ghiaccio nel campari soda”. Roma piange ma poi rinasce, ogni volta, dalle sue stesse ceneri come una fenice, e “ridi Roma, ridi amore”.
Civis romanus sum, dice Rutilio Namaziano nei ritorni che racconta Alessandro Vanoli nel suo ultimo libro. Roma ti resta dentro anche da lontano, anche quando la vedi bruciare sotto gli attacchi dei barbari. E dei nuovi barbari, delle mafie, del razzismo. Roma è l’incrocio dei venti. La vita passa per Roma. Roma è la Storia ma è anche il presente e soprattutto è il futuro.
Roma che è amore e che fa nascere gli amori: “lungo il Tevere che andava lento lento, noi ci perdemmo dentro il rosso di un tramonto“. Si conclude con Baglioni questa puntata, Con tutto l’amore che posso. Roma, che è unica e ha qualcosa di diverso, esattamente come chi si ama.
Perché Roma non si ama che così: pazzamente, follemente, eternamente.
TICKET TO RIDE – Canzoni in viaggio. Puntata n. 24 del 30.03.2021