A scuola dopo Pasqua, ma non per tutti
Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. Solo che l’autunno è passato da un pezzo e che le primule rischiano di sbiadire anzitempo. Il pianeta scuola vive così questo periodo di transizione, in un momento in cui parte del personale scolastico ha già effettuato la prima dose di vaccino, anche se mancano all’appello ancora molti appartenenti alle categorie cosiddette fragili, tra docenti e personale tecnico-amministrativo. L’incertezza è legata al riavvio delle attività didattiche in presenza. Come o cosa non è ancora chiaro. Ma qualcosa di sicuro.
«L’entusiasmo verso la riapertura c’è e non deve mancare», si affretta a dire il governatore Marco Marsilio, che rimanda però la palla all’assessore regionale all’Istruzione, Piero Quaresimale. «Tutto dipenderà dai dati e dalle indicazioni che ci fornirà il nostro Comitato tecnico scientifico», sottolinea quest’ultimo. «Le condizioni attuali ci consentono la possibilità di riaprire le scuole dell’infanzia, elementari e medie. Per le scuole superiori bisognerà valutare la possibilità effettiva di riapertura e la percentuale di studenti da ammettere in classe. Al momento non è possibile avere indicazioni certe. E questo, nonostante numerose sessioni di lavoro volte a sviluppare piani di sicurezza, anche di concerto con le prefetture, in relazione a mobilità e trasporti».
Come giocare una partita a scacchi con regole che cambiano di settimana in settimana. «Avevamo un protocollo pronto per ripartire sin dall’Epifania», ribadisce Quaresimale. «Poi però le varianti sono entrate in gioco e questo ha alterato anche il tracciamento». Difficile pensare alla possibilità puntuale dei tamponi rapidi. «Non sono un medico e serve un parere scientifico per accertare questa cosa», rileva l’assessore, «però negli ultimi tempi sembrerebbe dimostrato che l’efficacia dei test rapidi nei confronti del tracciamento delle varianti del virus è relativa. Oltretutto, per fare screening c’è bisogno di personale medico che in questo momento è impegnato nella campagna di vaccinazione».
In ogni caso si parte: «Riaprirò subito dopo Pasqua gli asili e la scuola materna, per il resto ci adeguiamo alle scelte della Regione», si è trovato a dire il sindaco di Chieti, Diego Ferrara agli alunni della terza media della Chiarini che l’altro giorno si sono presentati in Comune per chiedere la riapertura delle scuole. Da una parte c’è questa spinta, dall’altra quella dei comitati locali “Scuola in presenza”. Toni pacifici, mascherine e distanziamento anche all’Aquila, per due domeniche di fila davanti all’Emiciclo, in primis in risposta alle ordinanze del presidente Marsilio numero 11, 13 e 15/2021 che hanno determinato la sospensione della didattica in presenza. Non solo. A terra, anche cartelle, zaini, quaderni, astucci, libri, così come elastici e gessetti colorati per ribadire che in ballo non c’è solo il mero trasferimento di conoscenze, bensì la difesa dei diritti essenziali dei più piccoli, a partire da quello a “essere bambini”.
«La confusione regna sovrana e tutto ricade sulla scuola», ammette Antonio Lattanzi, preside dell’Istituto comprensivo Cesira Fiori di Rocca di Mezzo-San Demetrio. «Penso alle lagnanze dei docenti, le preoccupazioni dei genitori, le difficoltà degli studenti, soprattutto quelli con problematiche sociali, economiche, linguistiche. Una nuova “scuola di classe” dove i primi se la cavano e gli ultimi sono sempre ultimi. Don Milani amava ripetere che non c’è cosa peggiore che fare parti uguali tra diseguali».
Preoccupazione condivisa anche dalle dirigenti Elisa Giansante dell’Istituto comprensivo 9 di Pescara e Adriana Sigismondi del comprensivo 2 di Teramo. Entrambe hanno gestito al meglio un anno scolastico dedicato con protocolli da sicurezza da applicare a realtà multi-plesso da 1.500 studenti ciascuno. «Siamo felici di ripartire», spiega la professoressa Sigismondi. «Siamo pronti per affrontare questa parte finale di anno scolastico con responsabilità. Mi auguro che ci sia collaborazione da parte di tutti». Sulla stessa linea la collega Giansante: «Siamo intervenuti con tempestività in tutti i casi dubbi».