No, il Boss non era ubriaco
Man mano che emergono ulteriori dettagli sui guai giudiziari per fermo in stato di ubriachezza di Bruce Springsteen a novembre, sembrerebbe sempre più chiaro che la star del rock sia stata vittima di un “eccesso” da parte della polizia. Lo rivela il sito americano CoS, che cita il New York Post, fonti a cui a sua volta fa riferimento l’agenzia Adn Kronos. Nelle ultime ore si era diffusa la notizia che il livello di alcol nel sangue di Springsteen fosse superiore al limite legalmente concesso al momento del suo arresto. Ora, il New York Post ha condiviso altre informazioni sulle circostanze che hanno portato la polizia a fermarlo.
Citando un insider dell’industria musicale, il Post riferisce che Springsteen stava guidando la sua motocicletta (non era in auto come inizialmente si pensava) nella Gateway National Recreation Area, un parco federale nel New Jersey, quando si è fermato per scattare foto con i fan. Uno dei fan avrebbe poi offerto a Springsteen un bicchierino di tequila, “che ha preso, mentre era seduto sulla sua moto, che era ferma”. Secondo quanto riferito, un agente di polizia del parco ha osservato la scena e “ha immediatamente fermato Springsteen mentre si allontanava”.
Poiché la vicenda è avvenuta in un’area sottoposta a norme federali, il caso di Springsteen sarà trattato in un tribunale federale e sarà gestito dall’ufficio del procuratore degli Stati Uniti a Newark. Springsteen dovrebbe, allo stato attuale, comparire davanti a un giudice entro un paio di settimane. Durante il fine settimana il rocker aveva fatto la sua prima apparizione commerciale in una pubblicità del Super Bowl per Jeep.
Dopo aver sentito la notizia dell’arresto, tuttavia, Jeep ha tolto lo spot da YouTube e ha rilasciato una dichiarazione. “Sarebbe inappropriato per noi commentare i dettagli di una questione di cui abbiamo solo letto e che non possiamo dimostrare”, ha detto un rappresentante dell’azienda. Il messaggio “di comunità e unità è più rilevante che mai. Come il messaggio che bere e guidare non possono mai essere tollerati”.