Ticket to Ride, pt.9: viaggio sulla luna
La nona puntata di “Ticket to ride” si lascia attrarre e affascinare dalla Luna sulle note di tre canzoni meravigliose scelte per questo viaggio alla ricerca di suggestioni ed ispirazioni lunari perché, come dice William Shakespeare, “Folle è l’uomo che parla alla luna, stolto chi non le presta ascolto”.
Si parte sulle note di Blue moon (1933), un brano di Richard Rodgers e Lorenz Hart, due autori della MGM, ai quali fu commissionata una canzone per un film destinato ad ispirare un nuovo cartone della Disney. Jack Robbins, il produttore capo della MGM, era convinto, però, che il brano meritasse di diventare più commerciale e aveva ragione. Innumerevoli versioni hanno fatto il giro del mondo, vendendo circa un milione di copie. Per tutti gli anni ’50 il rock’n’roll si ispirò all’astronomia e la seconda traccia in ordine di tempo che Elvis Presley registrò nei Sun Studios di Memphis fu proprio Blue moon.
La Luna blu (la quarta luna piena in un mese, evento che si manifesta ogni tre anni) è cosa rara da ammirare, come raro è per gli uomini poter recuperare qualcosa se quello che hanno perso finisce sulla Luna. Chi ha avuto il privilegio di farlo è il paladino Astolfo, cugino dell’Orlando ariostesco ed eroe con la testa spesso fra le nuvole già secondo Boiardo. Venuto in possesso dell’ippogrifo del mago Atlante, sorvola un po’ di mondo e infine raggiunge il Paradiso terrestre, dove incontra san Giovanni Evangelista, che gli spiega che la pazzia di Orlando è una punizione di Dio. La pena è, però, quasi scontata e così Astolfo può riprendere il senno di Orlando e riportarlo sulla Terra.
Il 20 luglio 1969, però, l’uomo raggiunge davvero la superficie lunare e tra le cronache di quell’evento straordinario c’è il ricordo della melodia che, sei ore dopo l’allunaggio, fuoriuscì dal registratore di Buzz Aldrin, il secondo uomo a mettere piede sulla Luna: erano le note di “Fly to the moon” di Frank Sinatra, il brano che fa proseguire il viaggio fino alle ispirazioni lunari di Shakespeare e di Lorca. Nelle pagine di quest’ultimo la luna è triste, sola, perversa, ammaliatrice, ossessivamente associata al colore verde (premonitore di morte) e, raggelando natura ed esseri umani, è una luna che incanta.
E incantati si rimane davvero al cospetto delle grandi maree nella baia di Mont-Saint-Michel quando l’acqua, avanzando alla velocità di 6 km orari, trasforma Mont-Saint-Michel in un’isola bagnata dal mascaret, un’onda proveniente dalla Manica che copre le opposte correnti delle acque dei tre fiumi costieri. Ma l’influenza della Luna è tanto potente da agire, tra l’altro, anche sulla psiche umana e sulla crescita delle piante.
Il viaggio tra le parole e le suggestioni della luna si conclude tra le note di “Pierrot e la luna” dei Litfiba (1987), il cui testo si rifà al melodramma “Pierrot Lunaire” (1912) del musicista espressionista viennese Arnold Schönberg, a sua volta ispirato dal ciclo di poesie del poeta belga Albert Giraud (1884). L’atmosfera pacifica e armoniosa si trasforma nel corso del brano in cupa ed angosciosa. Ma, nonostante tutto, alla fine si realizza il rientro in patria ai remi di un raggio lunare.
TICKET TO RIDE – Canzoni in viaggio. Puntata n. 09 del 15.12.2020