“Preferirei morire anziché vivere in un mondo in cui non posso più prenderti a calci”, si trova a dire a un certo punto del film il buon Andy Samberg – nei panni di Rod Kimble – protagonista di Hot Rod, lungometraggio statunitense senza troppe pretese uscito nel 2007 e distribuito in Italia come Uno svitato in moto (per inciso, un altro bel titolo storpiato nel tentativo di aumentare l’affluenza al botteghino – come se non bastasse il doppiaggio a rovinare le intenzioni iniziali del regista).
Entri nel locale con in testa la storia bislacca di questo film: si parla di un giovane, Rod appunto, che sin da piccolo ha amato fare acrobazie: insieme ai suoi amici si esibisce in salti con la sua motocicletta. Quando però scopre che il suo patrigno è malato di cuore decide di organizzare un salto memorabile sponsorizzato, dal quale ricaverebbe i soldi per la costosa operazione, per poter farlo guarire e poterlo finalmente “prendere a calci” come si deve. Tutto qua – no big deal come avrebbe detto Steve Jobs.
In realtà, quando Michela Celi e Chistian Bevilacqua hanno tirato fuori il nome da mettere sull’insegna del loro nuovo Hot Rod Garage, avevano più che altro in mente le “bielle roventi”, ossia quelle vetture più o meno storiche spesso modificate che vengono alleggerite togliendo paraurti, finestrini e altre parti non indispensabili. Talvolta anche il tetto. Il motore viene potenziato, gli pneumatici sono più grandi e l’auto viene poi verniciata in modo appariscente.
“Queste sono le Hot Rod”, spiegano all’unisono, mentre la tv, sintonizzata su Virgin Radio, spara un classico dei Cream tornato alla ribalta grazie a Joker di Todd Phillips. E il locale si propone come un tributo a queste auto essenziali ben rappresentate da una Simca rossa e nera a ridosso dell’entrata di quello che una volta era conosciuto come il bar Raise, nella parte superiore della struttura che ospita il Carrefour di via Panella, quello più vicino al casello L’Aquila est.
Non solo, parte integrante del locale sono due tute da pilota, un volante da gara, un motore a otto cilindri posto al centro di un tavolino, decorato con due pneumatici da asciutto, una sedia Tarmac Racer, segnaletica e insegne vintage che troveresti nelle peggiori officine, frecce direzionali con tanto di omaggio al food porn e ben tre moto d’epoca: Guzzi, Morini e Benelli.
E poi c’è un compressore, ormai divenuto parte integrante di un altro tavolino: “Lo avevamo usato per i lavori di allestimento e avremmo dovuto riportarlo indietro”, spiega Christian. “Ma poi ci siamo detti: ‘Usiamo anche questo!’ ed eccolo lì incorporato”.
Il concept del locale non è solo un omaggio all’old style e all’on the road, con tanto di parti anteriori e posteriori delle auto a decorare posti a sedere. È anche un luogo che abbraccia la filosofia del riuso, con una serie di elementi decorativi presi qua e la dai vari mercatini e riadattati, anche grazie al buon gusto di Annamaria Mattarelli.
“Questo ci piace fare”, sottolinea la giovane titolare. Michela e Christian sono insieme da una vita. La storia tipo che nasce dai banchi di scuola, Ragioneria nello specifico, che all’epoca si trovava proprio da queste parti, nell’edificio che oggi ospita il Liceo Bafile.
Bei tempi, per carità, quelli della classe che si è diplomata verso la fine degli anni Novanta. In quegli anni, per la scuola girava gente come Stefano Fonzi, oggi uno dei più sorprendenti compositori che il nostro Paese conosce, forte delle collaborazioni con Ennio Morricone, Gino Paoli, Nina Zilli, Fabio Concato, Dee Dee Bridgewater, Giò Di Tonno, Simona Molinari e tanti maestri del jazz italiano.
A Ragioneria era iscritto anche l’attuale deputato leghista, Luigi D’Eramo, storico rappresentante d’Istituto capace di distinguersi con una dialettica fuori dal comune in difesa dei diritti di tutti gli studenti (ha fatto anche cose buone, insomma).
Classe ’77 per entrambi e matrimonio nel 2002 – da veri pionieri della generazione – Michela e Christian hanno girato la California in viaggio di nozze: Los Angeles, Santa Cruz, San Francisco e fermate intermedie. Un’esperienza di sicura ispirazione per il concept del locale che propone un abbinamento inedito tra lo stile Easy Rider e la cucina abruzzese. Cerchi pecora alla cottora o panini con carne di cinghiale? Questo può essere il posto adatto.
Teenager delle scuole vicine e universitari sono un target per questa attività. Un canale importante è sicuramente la musica, passione di una vita, specie per Christian, chitarrista all’epoca e oggi cantante e percussionista. L’angolo in fondo al locale si propone come una chiamata alle armi tra Stratocaster, Les Paul e sei corde in acustico, oltre a un cajón posto davanti a un microfono.
Il poster di Axl Rose dei Guns ‘n’ Roses tradisce i gusti musicali, almeno le prime influenze. In realtà, oggi Christian suona in un gruppo che abbraccia varie commistioni, dal blues all’alternative passando per i ZZ Top.
Questi sono gli Svalvolati on the road, con Pino Tursini alla ritmica, Giulio Corona al basso e Giovanni Marchitelli (chitarra solista e armonica). Insieme a Christian si esibiranno sicuramente al locale, nell’arco di una programmazione stagionale che apre le porte a tante band underground.
In questi giorni c’è gran fermento per Halloween. Giovedì 31 serata a tema con dj set: alla consolle Alessandro Alfonsetti e Gabriele Ciuffini.