“I Migrati” al Global Migration Film Festival
Solo qualche settimana fa, una delegazione della troupe del documentario “I Migrati”, produzione della Comunità XXIV luglio che mette a confronto due situazioni di marginalità come l’immigrazione e la disabilità, aveva raggiunto Lampedusa per ricevere il Premio giornalistico internazionale “Cristiana Matano 2019”, rivolto alla stampa italiana. Di questi giorni invece la notizia che vede il lavoro selezionato al Global Migration Film Festival promosso dall’Agenzia delle Nazioni Unite per le Migrazioni (Iom).
Un comitato internazionale di professionisti del cinema ha, infatti, selezionato “I Migrati” tra centinaia di produzioni e il documentario verrà proiettato a migliaia di persone in quasi 100 paesi tra il 28 novembre e il 18 dicembre di quest’anno.
Le proiezioni si svolgeranno in vari luoghi, dai cinema alle sale da concerto, e persino nelle ambientazioni improvvisate in zone difficili da raggiungere e lungo le rotte migratorie come il corridoio trans-Sahariano. Nel corso degli anni, il Global Migration Film Festival ha presentato decine di film e documentari che raccontano storie di migrazione. L’obiettivo è quello di promuovere una discussione informata, approfondita e imparziale su uno dei più grandi fenomeni del nostro tempo. Alcuni dei registi che partecipano al Festival sono stati loro stessi migranti o rifugiati. Molti di loro, nel corso degli anni, hanno condiviso storie nate dalle loro esperienze uniche e il loro talento attraverso film che coprono un’ampia varietà di generi cinematografici. Diverse proiezioni, solitamente, includono eventi collaterali come mostre fotografiche, attività per bambini e programmi rivolti agli studenti universitari.
«Con il nostro Film Festival ci sforziamo di utilizzare i film come strumento per stimolare il dibattito sulla migrazione e attirare l’attenzione sui problemi sociali che interessano i migranti attraverso il racconto multimediale», scrivono gli organizzatori nelle note di presentazione dell’iniziativa. «Il cinema e le migrazioni hanno un legame storico che risale a più di un secolo fa, quando i registi, molti dei quali erano immigrati, hanno iniziato a realizzare film che raffiguravano un mondo in movimento». “I Migrati” si propone come narrazione alternativa del tema dell’immigrazione che racconta l’incontro tra due fragili “diversità”: un gruppo di disabili italiani e di immigrati stranieri.
Diretto dal regista aquilano Francesco Paolucci e divulgato nel 2016, il documentario è andato in onda su Raidue nel febbraio 2017; racconta la singolare esperienza giornalistica di quattro amici, tre uomini e una donna, che hanno girato con un pulmino alcuni paesi appenninici per intervistare i migranti che nei borghi vengono accolti, raccontandoli, discutendo con loro, recependo gli umori della gente. Ne è venuto fuori un racconto leggero, ma dal notevole significato simbolico e dalle prospettive inedite.