“Cantieri del pensiero libero”, scrittori a confronto
20 Ottobre 2018 Condividi

“Cantieri del pensiero libero”, scrittori a confronto

Il manifesto dei “Cantieri del libero pensiero” è una dichiarazione che nasce spontaneamente come iniziativa culturale svincolata da qualsiasi espressione partitica, ad opera di un gruppo di scrittori, poeti e artisti indipendenti che si riconoscono a) nell’indiscussa adesione ai valori della Repubblica; b) nell’impostazione antifascista della “Costituzione Italiana” (Disposizione XII transitoria e finale); c) nei principi anti-autoritari e democratici; d) nella pari dignità sociale di tutti i cittadini, senza distinzione di lingua, di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali (Art. 3). Un altro caposaldo del manifesto è la tutela dei principi di cui all’articolo 21 della Costituzione, dedicato alla libertà di stampa che ha assunto, per antonomasia, il significato di libertà di espressione e d’informazione. Il manifesto ripudia ogni atteggiamento antidemocratico, antisociale, antipolitico, di autoritarismo e d’intolleranza.

Il documento sintetizza gli intenti e gli obiettivi del gruppo, sulla base di alcuni principi fondamentali che rappresentano il leitmotiv del manifesto stesso. Si tratta dei valori e dei diritti basilari dell’essere umano che, ad esempio, si possono enucleare nei principi della libertà (in ogni sua manifestazione), della democrazia e della partecipazione attiva alla vita politico-sociale nel contesto di appartenenza. I firmatari e i sostenitori del manifesto incarnano la difesa e il rispetto dei principi descritti e condividono la funzione dell’arte in generale e di ogni forma di letteratura in particolare, quale strumento volto a incidere positivamente sulla realtà, facendosi così portavoce delle istanze etiche, esistenziali e morali delle persone e delle minoranze presenti nella nostra società anche sollecitando l’espressione diretta di quelle persone e di quelle minoranze a cui è precluso manifestare le proprie istanze e il proprio disagio.

Principi generali. Il manifesto dei “Cantieri del libero pensiero” si ispira alla “Dichiarazione Universale dei Diritti Umani” per il riconoscimento della pari dignità a tutti gli individui e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, fondamento della libertà, della giustizia e della pace. Persegue la promozione della solidarietà sociale, umana e civile, stigmatizzando ogni forma di censura, discriminazione e pregiudizio. L’iniziativa che si intende concretizzare scaturisce da una certa sensibilità dei firmatari del manifesto, e dalla loro fermezza a voler aprire un dibattito costruttivo sulle questioni sociali e a sollecitare una resistenza dinamica alle ingiustizie in grado di trasformare l’indignazione che ne consegue in forza motrice del cambiamento.

Il ruolo dell’intellettuale secondo i “Cantieri del libero pensiero”. Sulla base di tali premesse, il ruolo principale dell’intellettuale nel presente momento storico, è quello di veicolare un’idea innovativa, di trasformazione, propositiva e proattiva al cambiamento. Intrinseco a tale concezione è, altresì, lo sviluppo di una capacità critica in grado di assicurare la tutela dei diritti di tutti i componenti (individuo e gruppi) della società e di ogni espressione del libero pensiero. L’intellettuale, secondo i “Cantieri del libero pensiero”, risponde all’interesse pubblico e, come suggeriva Brecht, dovrebbe perseguire tale funzione soprattutto nei periodi di crisi, quando è tenuto a mettere in campo la propria creatività e capacità di analisi per rappresentare la realtà e offrire al popolo degli strumenti adeguati a modificarla: ‘Cosa faremo nel tempo oscuro?… Scriveremo sopra il tempo oscuro’.

L’impoverimento del confronto politico e culturale che si sta respirando nel Paese, il proliferare di posizioni manichee, nonché una diffusa e pervasiva comunicazione politica sempre più fondata sul cinismo e sull’assenza di dialettica costruttiva in ogni contesto della vita pubblica (sia esso nella realtà che nei social), impone responsabilità e la profusione dell’impegno a rifiutare categoricamente ogni sorta di irresponsabilità, come già la concezione sartriana sulla figura dell’intellettuale, ha da sempre denunciato. L’obiettivo prioritario è quello di riconoscere e poter superare quello che Marcuse aveva definito ‘l’uomo a una dimensione’, ossia l’uomo che ha perso le capacità critiche ed è stato completamente ‘assorbito dalle esigenze di autoperpetuarsi del sistema di potere vigente’. L’arte, in ogni sua espressione, deve recuperare la capacità di poter trascendere il mondo della realtà e uscire dal mero rispecchiamento dei fatti, dall’intento sensazionalistico ed edonistico. Solo in questo modo qualsiasi sistema cessa di essere incontrovertibile e considerato ineluttabile o come un inevitabile destino poiché, come sosteneva Marcuse, ‘se è emerso storicamente, può anche essere storicamente superato’.

Gli scrittori, i poeti e gli artisti dei “Cantieri del pensiero libero” definiscono intellettuali dal basso, in netta contrapposizione con gli intellettuali dall’alto, che parlano solo in modo astratto del senso della storia e sono sradicati dalla realtà contingente. Di tale tipologia di intellettuali, troppo spesso invischiati nelle dinamiche di potere, il sociologo Alain Touraine ammonisce: ‘A coloro che hanno servito i tiranni si deve domandare di tacere, e agli altri di difender meglio la libertà contro il potere, l’autenticità delle domande personali e collettive, contro la buona coscienza dei benestanti’.

Idea di arte e cultura.  Gli intellettuali del manifesto si impegnano a intervenire con gli strumenti che le forme poliedriche dell’arte e della letteratura possono consentire, per leggere in ogni istante il presente e lottare per migliorarlo. Per il gruppo “Cantieri del pensiero libero” l’arte è una risorsa al servizio della società che per esprimersi al massimo comporta necessariamente un’immersione nella realtà da parte di chi la veicola. Questi non possono semplicemente creare arte per intrattenere o speculare sulla società. L’arte non deve essere un subdolo strumento di manipolazione delle coscienze impiegato dal sistema dominante per la conservazione dello status quo, né un modello imposto dall’industria culturale della società orientata solo al profitto. Solo rispettando tale principio, l’arte si fa denuncia e, attraverso la creatività e la finzione, propulsore di ideali, facendo sì che i sogni delle persone in carne ed ossa diventino realtà, creando e consolidando nuove identità e comunità.

L’artista è chiamato a dichiarare il suo impegno civile in un contesto sociale caratterizzato da una comunicazione sempre più effimera e frammentata, dalla perdita di continuità con le ideologie, dalla rappresentazione dei drammi umani in chiave retorica e spettacolare che finisce per disperdere nel vuoto anche le questioni essenziali e le esperienze più laceranti. Di fronte alla familiarizzazione con la violenza e al recente acuirsi della brutalità e della numerosità di episodi xenofobi e razzisti, la produzione artistica può rappresentare un ancoraggio rispetto al bisogno di recuperare umanità e sensibilità. L’idea che il gruppo “Cantieri del pensiero libero” ha di arte coincide con un megafono virtuale delle problematiche reali del mondo, capace di decodificare le azioni più oscure dell’uomo e di sviluppare una responsabilità critica scevra da connotazioni moralistiche e pedagogiche.

Attività culturali.

I componenti de “Cantieri del pensiero libero” condividono l’impegno a promuovere iniziative che possano nutrire la cultura a tutto tondo, diffondendo la propria attività con ogni forma e mezzo a disposizione. Più precisamente, gli intellettuali afferenti a “Cantieri del pensiero libero” intendono organizzare tavole rotonde, reading letterari, incontri culturali, esposizione di artisti, presentazioni di libri etc. Il progetto prevede, altresì, l’elaborazione di pubblicazioni periodiche relative ai contributi di coloro che aderiscono al manifesto. Attraverso la pagina Facebook “Il Manifesto de “Cantieri del pensiero libero” saranno divulgate tutte le iniziative.

Perché l’inaugurazione a L’Aquila

La scelta di far riferimento a L’Aquila, città colpita nove anni fa da un terribile terremoto, nasce dalla condivisione dei firmatari sui seguenti aspetti:

● senso di responsabilità nei confronti di una collettività profondamente ferita che ancora non ha rimarginato il dramma. La cultura potrebbe rappresentare un prezioso collante ed elemento catalizzatore di idee e iniziative che possono aumentare il senso di aggregazione sociale;

● rispetto della caparbietà e dell’operosità degli aquilani, qualità esemplari di una popolazione dotata di elevato senso civico, mostrata dai cittadini aquilani nel far fronte alla crisi con spirito di adattamento e creatività, tali da rendere oggi la città una fucina di attività;

● presenza di una delle più antiche e prestigiose università italiane;

● posizione geografica;

L’Aquila, per i motivi sopra elencati, sarà il luogo di partenza di presentazione del progetto che prevede, in un secondo tempo, il coinvolgimento di altre realtà.