Lampedusa, disegni dalla frontiera di Piobbichi
“Mare spinato”, “In equilibrio sulla frontiera”, “Lampedusa salva vite”, “Ciao mamma, sono vivo”, “Chi salva una vita salva il mondo intero”, sono solo alcuni dei titoli dei 59 disegni di Francesco Piobbichi, operatore di Mediterranean Hope – Programma rifugiati e migranti della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), raccolti nel volume “Disegni dalla frontiera” edito dalla Claudiana.
Piobbichi da 5 anni vive a Lampedusa, dove fa parte dello staff dell’Osservatorio per le migrazioni di Mediterranean Hope, è stato più volte in Marocco e ha partecipato dal Libano ai “corridoi umanitari”, quei passaggi legali e sicuri che tanto contrastano con i “viaggi della morte” nel Mediterraneo. E’ lui l’autore del famoso e contestato disegno postato dal capitano Massimo Kothmeier, comandante del pattugliatore della Guardia Costiera italiana Diciotti, sul suo profilo Facebook.
Dai colori vivi e dai tratti semplici, i disegni risultano essere in stridente contrasto con quel che rappresentano: “la lotta viva dei dannati della terra, l’indifferenza delle torri d’avorio e l’odio dei muri che le circondano”. Disegnare per Piobbichi è quasi una necessità primaria, un modo per placare la rabbia: “il dover liberarmi innanzitutto del senso d’impotenza che mi attraversa mentre faccio questo lavoro che mi fa contare i morti”.
Ma c’è di più: con i suoi disegni, dal forte impatto emotivo, cerca di comunicare un’altra storia nel tentativo di “colpire al cuore, e non alla pancia”, come dice lui stesso. “Se dobbiamo parlare di migrazioni, allora dobbiamo parlare di noi stessi e della nostra quotidianità, delle cose che ci attraversano, più che di numeri e di considerazioni astratte. Quelle non toccano la coscienza delle persone”, dichiara all’Agenzia stampa NEV. Spinto dalla necessità di aprire un canale di comunicazione diverso, con i suoi disegni Piobbichi vuole contrastare quella che definisce la “pornografia del dolore e della frontiera”, un meccanismo “che genera l’oggettivazione dei migranti”. Serviva un segnale di discontinuità rispetto alla consueta modalità di fare informazione sui migranti.
“In tema di migrazioni possiamo constatare due narrazioni contrapposte, la prima è quella che parla esclusivamente alla pancia delle persone generando paura; e poi c’è quella che ne parla in termini tecnici e pragmatici, ma che non è in grado di toccare le corde emotive. Con i miei disegni provo ad introdurre un terzo approccio: quello di parlare al cuore delle persone”, conclude Piobbichi, non senza citare tutto lo staff di Mediterranean Hope, perché – dice – i suoi disegni sono frutto di un lavoro collettivo.
Francesco Piobbichi, “I disegni dalla frontiera”, Claudiana, pagg. 128, euro 18.50.