L’Aquila e i suoi “matti da slegare”
«Quando non si è prigionieri delle proprie menzogne anche in galera si può essere liberi». Una consapevolezza che accompagna le iniziative sull’evoluzione dei trattamenti psichiatrici nel corso degli anni. Si inserisce in questo contesto l’edizione 2017 della manifestazione “… E tu slegalo subito”, proposta dall’associazione 180amici L’Aquila con il sostegno del Teatro Stabile d’Abruzzo e il patrocinio della Asl e del Comune. Una settimana di mostre, convegni e spettacoli per riflettere sui temi della contenzione – ovvero la pratica di legare le persone, nell’ambito dei Servizi psichiatrici, nelle Rsa, nelle strutture di ricovero – e della libertà di cura. Ad aprire la rassegna è stata l’inaugurazione della mostra dell’artista Massimo Piunti “Onda lunga: una biologia dell’inconscio”, allestita al Palazzetto dei Nobili.
Gli appuntamenti si intensificheranno nel weekend: giovedì pomeriggio, i lavori verranno aperti da un convegno dal titolo “Se leghi, neghi” (Università – blocco 11 dalle 17), con un confronto-scambio di opinioni tra “addetti ai lavori” ed esperti per esperienza, chi ha vissuto sulla propria pelle la pratica della contenzione. La sera ci sarà un momento di riflessione sulle varie “sfumature della follia”, declinata soprattutto al femminile, con la performance teatrale “Matta da (s)legare”, in programma alle 21.30 allo Spazio rimediato. Tante iniziative anche nella giornata di venerdì, a partire dalla presentazione del libro di Giovanna Del Giudice “…E tu slegalo subito” (Cantina il Boss ore 18), che, parafrasando una frase di Basaglia, dà il titolo all’intera manifestazione e alla campagna nazionale contro la contenzione, per poi proseguire di nuovo a teatro con “Dodici parole buone: ritratto di una generazione con ideali di luce” (ore 21.30 alla Casa del Teatro).
La rassegna termina sabato con una giornata densa di eventi: a partire dalla mattina, il convegno “Buone pratiche per la salute mentale: dimostriamo che si può fare”, in cui verranno esposte le premesse (tecniche e culturali) per trattamenti psicoterapeutici aperti e privi di contenzione e per un miglioramento dei servizi in generale, verso la costituzione di una salute di comunità. L’appuntamento è alle 10 a palazzetto dei Nobili. Nella serata, alrola Casa del teatro di via Ficara (piazza d’Arti) due appuntamenti con la musica, a partire dalle 19: “Tamburo è voce: battiti di un cantastorie”, un viaggio nella cultura popolare calabra, e il concerto conclusivo con la band Mamma li turchi tra pizzica e taranta. All’interno dell’evento è inoltre inserito un concorso fotografico intitolato a Diane Arbus, giovane fotografa statunitense morta suicida per via della sua malattia mentale.