L’Aquila, piazze e strade riabbracciano il Jazz
«Senza cultura la terra trema: non per quello che si muove sotto, ma per quello che c’è sopra». Uno come Paolo Fresu non ha bisogno di trovare particolari argomentazioni nel presentare il ritorno del grande jazz sulle strade dell’Aquila, in un evento che quest’anno diventa itinerante e si trasforma nel “Jazz italiano per le terre del sisma” attraverso alcuni tra i luoghi colpiti dal sisma del Centro Italia, prima del gran finale proprio nel capoluogo d’Abruzzo. Una kermesse che anche quest’anno riuscirà a catturare l’interesse di decine di migliaia di appassionati. Eppure, le parole della tromba magica della Sardegna riescono sempre a fare centro.
PRIMA E DOPO. «L’Aquila, per il mondo del jazz, vuol dire molto», dichiara appena sbarcato a Palazzo Fibbioni. «Questo evento ha fatto da spartiacque segnando un prima e un dopo. Ricordo la prima edizione, nel 2015. La notte precedente ero preoccupato, temevo una scarsa partecipazione con centinaia di musicisti a esibirsi davanti a platee semivuote. Invece, le postazioni allestite hanno iniziato a riempirsi progressivamente arrivando, in serata, a far registrare circa 60mila presenze. Allo stesso tempo», aggiunge Fresu, «siamo lieti di essere parte di un progetto di solidarietà, di dare un contributo concreto alla ricostruzione, sostenendo, attraverso la raccolta fondi, iniziative concrete di rinascita. Quest’anno siamo pronti a una maratona che guarda anche agli altri territori dell’Italia centrale – colpiti dal sisma dello scorso anno – interessando tre regioni, con l’evento finale all’Aquila. Un evento, quest’ultimo, che vede il coinvolgimento di 700 artisti, distribuiti su 17 postazioni e che, anno dopo anno, si estende a ulteriori luoghi storici di grande suggestione, ricostruiti e tornati alla vita».
AMATRICE. Ieri il via a Scheggino (Perugia) per arrivare oggi a Camerino (Macerata) e domani ad Amatrice, dove alle 16 ci sarà un concerto inaugurale proprio dove nascerà il centro polifunzionale, realizzato in parte con il contributo del ministero per i Beni culturali, in parte con i fondi veicolati attraverso gli eventi jazz anche attraverso un crowdfunding sostenuto da varie associazioni. Proprio Fresu si esibirà, accompagnato dal bandoneon di Daniele Di Bonaventura, prima del concerto in programma al piazzale dell’ex istituto Alberghiero che vede in apertura il corpo bandistico di Paganica diretto da Gianni Fantin. Il giorno seguente, lo stesso gruppo girerà per le strade dell’Aquila.
ALLE 99 CANNELLE. Nella notte ci sarà la maratona disco a Piazza Chiarino, ma nel capoluogo, la manifestazione entra nel vivo domenica con il concerto dal vivo di Peppe Servillo (Avion Travel) & Solis String Quartet. Un momento che vedrà l’intervento del ministro per i Beni culturali Dario Franceschini in un concerto alle 99 Cannelle dagli accessi limitatissimi: solo 200 persone potranno sistemarsi a ridosso della monumentale fontana. Poi il via all’unisono nelle altre postazioni, col concerto di fronte alla Casa dello Studente, da poco demolita, a cura dell’ensemble Saint Louis voices a partire dalle 12. Diverse le postazioni inedite, con alcuni edifici da poco restaurati come i palazzi Natellis, Cappa Cappelli e Lucentini Bonanni. Anche quest’anno si suona nelle basiliche di San Bernardino e San Giuseppe Artigiano e a ridosso del Forte Spagnolo. Gran finale davanti alla basilica di Collemaggio, con apertura sempre a cura del corpo bandistico di Paganica alle 19,30. A seguire, con la conduzione di Geppy Cucciari, la big band del Conservatorio, il quartetto Gegè Munari, e Mario Biondi. In chiusura Gegè Telesforo con i suoi “SoundzforChildren”, Rossano Sportiello e il duetto Remo Anzovino e Roy Paci in un insolito tributo a “Muhammad Ali”. Completano la line up del palco principale Franco Ambrosetti, Dado Moroni, Enrico Intra e Marcello Rosa. «Ma la nostra», riprende Fresu, «resta la kermesse di tanti giovani artisti che troveranno il nome scritto sul programma scritto con caratteri identici a quello dei big».
PIANO B. Tutto studiato nel dettaglio, postazione per postazione. Ma se piove? Gianni Pinidell’associazione I-Jazz Midj, che cura l’organizzazione dell’evento, ha avviato lo studio di una sorta di piano B per sostituire i luoghi all’aperto con alcune strutture adatte a ospitare un concerto a partire dal Ridotto del teatro comunale che potrebbe ospitare molti musicisti. Non viene lasciato al caso neanche l’aspetto legato alla sicurezza, secondo una serie di protocolli rodati durante la Perdonanza.
PARTITA DEL CUORE. Oltre ai concerti, domani alle 12, allo Stadio Gran Sasso d’Italia, è prevista anche la Partita del Cuore che vedrà scendere in campo la Nazionale Italiana Jazzisti contro la Amici “AmatriceAquila” guidata da Raoul Bova. Un match annunciato sui social network anche da Carlo Verdone. «Il jazz», dichiara il sindaco Pierluigi Biondi, «è ormai la colonna sonora della ricostruzione qui all’Aquila. Quello che vorremmo è che questo momento si istituzionalizzasse, quale appuntamento fisso del nostro calendario. Intanto, siamo pronti per accogliere la maratona anche nel 2018». Entusiasti il coordinatore del Comitato Perdonanza Alfredo Moroni e l’assessore alla Cultura Sabrina Di Cosimo che ha parlato di «musica ed emozioni», autocitando un suo post su Facebook.