Storie e folé, piccoli racconti nell’hinterland di Mantova
La “villa della luna”, le donne di tanti e di nessuno, la città di Sofia, il tamburellista Angelo Brena, La poesia di Federico Garcia Lorca, il cielo di Irlanda, i valori della vita come la resilienza, l’amore e la volontà. Il rapporto padre-figlio. “Storie e folé – l’amore non è mai sprecato”, accompagnate da suoni, respiri e immagini al teatro San Luigi di Castel Goffredo (Mantova). Un mix a cura di Nicola Armanini, musicista e storyteller e della piccola orchestra dei Cantastorie castellani. E tra le tante storie proposte, quella di Andrea Devicenzi, campione paralimpico che vive a Martignana di Po, un piccolo paese in provincia di Cremona. All’età di 17 anni un grave incidente motociclistico gli provocò causato l’amputazione della gamba sinistra. Un evento tragico che ha per sempre cambiato la mia vita.
“Fortunatamente”, come lui stesso scrive sul suo sito, “se ne è andata una gamba ma non la voglia di vivere ogni giorno della mia vita, al massimo delle mie possibilità. Ho sempre praticato sport, ricavandone da ogni allenamento uno stato fisico e mentale positivo, che mi ha sempre aiutato anche nella vita di tutti i giorni”. Da questo impegno sono arrivati dei successi importanti anche a livello internazionale. In sala anche la giornalista Valentina Li Puma.