Piazza d’Arti, cuore delle associazioni che fanno cultura
«Tre, due, uno… prova ancora…». Una partita a campana? Due tiri a zirè? Una recita, oppure una schitarrata? Una corsa in una pista improvvisata al centro di una piazza improvvisata. Uno spazio strappato al fango e al cemento, in un’area altrimenti dimenticata per quanto rappresenti un punto strategico a ridosso dell’ospedale e del complesso universitario di Coppito. Quell’area che, per volontà di una ventina di associazioni aquilane, rimaste senza sede dopo il sisma, è stata trasformata in un’esperienza nuova e senza precedenti nel contesto aquilano: un luogo fisico, battezzato “Piazza d’Arti”.
Qui le associazioni hanno ricostruito le loro sedi e hanno attivato progetti e sinergie, fino a costituire uno dei principali luoghi di aggregazione per giovani di tutte le età. L’obiettivo generale è creare un luogo capace di contribuire alla rinascita del tessuto sociale, che fornisca lo spazio per ritrovarsi insieme, come in una piazza appunto.
La determinazione dei volontari e dei professionisti di queste associazioni, unita al sostegno della Protezione civile, ha permesso di allestire delle piastre di cemento a supporto di strutture mobili per ricollocare una grossa fetta di associazioni cittadine, tra cui Arci L’Aquila, Arci servizio civile, Circolo Querencia, associazione culturale Teatrabile, Muspac, Csi, Aptdh, associazione il Sicomoro, coordinamento Ricostruire insieme, scout (Cngei), Artisti aquilani onlus, Genitori si diventa, Comunità XXIV Luglio, Centro internazionale Crocevia, Solisti aquilani, Aism, Legambiente, Artisti aquilani.
Dagli scout, ai gruppi artistici, passando per una realtà consolidata come il Museo di arte contemporanea, unico nel suo genere nella provincia dell’Aquila con la sua collezione permanente di opere di artisti internazionali degli anni Sessanta e Settanta.
Il Muspac si propone di essere non solo un “semplice” museo, ma un luogo dinamico, punto di incontro e di crescita culturale collettiva, proseguendo le attività che da ormai 25 anni realizza sul territorio: esposizione di mostre e installazioni d’arte contemporanea, concerti, proiezioni di video d’ arte, rassegne cinematografiche, conferenze su temi sociali di attualità (multiculturalità, disabilità, diritti umani). Naturalmente, queste istanze sono affrontate anche da realtà specifiche volte a sensibilizzare e aiutare in vari ambiti, a partire dall’immigrazione, con il lavoro dell’Arci e del coordinamento Ricostruire insieme, una realtà sorta inizialmente come punto di riferimento per gli immigrati che si trovano a vivere la realtà del post-terremoto, ma che ora rappresenta un centro informativo anche per le istanze dei rifugiati che arrivano nell’Aquilano. Il Sicomoro, invece, si occupa del commercio equo e solidale.
Diverse le associazioni che organizzano attività con i disabili, elaborando parallelamente seminari, incontri, documentari oppure dei validi progetti artistici come Indie square, una rassegna musicale di rock alternativo. Il film di Francesco Paolucci, “La mano del cappello”, racconta la vita all’interno di questa piazza dal punto di vista di volontari e disabili della Comunità XXIV luglio. E poi c’è la Casa del teatro, dove lavorano registi e autori teatrali di valore, come Eugenio Incarnati. Il resto lo fanno i libri del Querencia e del Bibliobus e i bambini e i ragazzi che ogni giorno riempiono la piazza di colori, luci e suoni.