L’Aquila, quel sogno della cittadella dello sport
C’era una volta un sogno. Quello di riempire uno spicchio di città di studenti che fanno sport, sposando quella filosofia che per anni ha accarezzato il movimento sportivo internazionale universitario. Non solo gare di alto livello, ma anche allenamenti e partitelle, per sgranchire un po’ le gambe e, soprattutto, i nervi tra una lezione e l’altra. Il Centro universitario sportivo, che esiste dal 1963, ha individuato nell’area di Centi Colella quello spicchio di città. È lì che, poco a poco, è sorto un complesso sportivo che ogni anno accoglie migliaia di persone.
Un insieme di impianti, che affianca i campi gestiti direttamente dall’Aquila Rugby e dalla Polisportiva neroverde, cresciuto fino a diventare una vera e propria cittadella dello sport. La struttura si è sviluppata dietro l’input di dirigenti sportivi come Franco Hostiè e Italo Iuliano, quest’ultimo per quasi 25 anni alla guida del Cus L’Aquila. La prima convenzione per l’utilizzo di quest’area risale al 1986. All’epoca c’erano solo due campi, ma uno era pressoché inutilizzabile a causa del passaggio della corrente elettrica. Vennero sottoscritti vari accordi di programma e l’allora sindaco Enzo Lombardi e l’allora rettore Giovanni Schippa posero la prima pietra del progetto della Cittadella dello sport.
Oggi gli impianti comprendono campi di calcio e rugby, due campi per il calcio a 7 e il rugby a 7, due campi per il calcio a 5, due per il tennis, un campo polivalente per pallavolo e pallacanestro, un palazzetto per pattinaggio, pallamano, floorball e torball, una palestra per il fitness, una palestra per le arti marziali, una palestra per l’arrampicata sportiva oltre ad uno spazio uffici ed una sala ristoro.
Nei mesi successivi alla scossa del 6 aprile 2009, campi e strutture di Centi Colella hanno ospitato una delle aree di accoglienza con centinaia fra tende e tensostrutture. Nell’area sono state ospitate anche varie associazioni e varie realtà sociali. Numerosi i concerti e gli spettacoli che hanno avuto luogo nell’arco di quel periodo. Attualmente, è in intinere il palasport donato dal Giappone all’Aquila.