Bimba perde il peluche, le mamme lo "ritrovano" grazie al web
Troppo spesso i social network ci fanno assistere a episodi di intolleranza, mancanza di rispetto per l’altro e quanto di peggio. Eppure, talvolta guardando in giro per la rete spunta che qualche storia che ti fa recuperare fiducia nel web 2.0 e, soprattutto, nel genere umano. “Questo annuncio potrebbe sembrare banale..ma ieri sera a Chieti Scalo nella zona bar Cipriani. ..ho smarrito un peluche di mia figlia di un anno da cui non si è mai separata…adesso da 24 ore piange disperatamente”. La storia in questione inizia così. Ora, di problemi nel mondo ce ne sono tanti, ma chiunque ha un figlio piccolo non fa fatica a mettersi nei panni di Alessia, questa giovane madre che ha lanciato il suo sos su Facebook.
Alessia non prova neanche a convincere la piccola che la vita gli riserverà motivi più importanti per piangere. Anche perché il pianto di un neonato è una sorta di loop che può andare avanti per ore, di giorno e di notte senza sentire ragioni. Quindi le opzioni sono due, o tornare sui propri passi e vedere se il peluche spunta da qualche parte oppure trovarne uno nuovo, il più possibile uguale a quello perso. Il primo step per Alessia è proprio quello di chiedere informazioni nei paragi del bar Cipriani. Nulla. Anzi sì, una ragazza le dice di aver visto un cagnolino che andava a zonzo con in bocca un pupazzo proprio simile alla descrizione fornita dalla giovane donna. E quindi addio.
E’ proprio allora che scatta il piano b. “Ho visitato tutti i siti online ma il peluche non si trova in quanto fuori produzione”, scrive sul web utilizzando come canale il gruppo “Chieti su Facebook” . Passa il tempo e Alessia continua a collezionare consigli di siti e portali alternativi. Ma per quanto ridotti, i tempi dell’e-commerce non sono compatibili col pianto di un lattante. Poi avviene il miracolo: Simona interviene sul gruppo dicendo “Fermi tutti, io forse ho un peluche simile”.
Sulle prime Alessia non ci spera neanche, ma ecco che spunta una foto nel gruppo che toglie ogni dubbio: il peluche di Thun è proprio quello. E la fortuna di Alessia è doppia, tripla anzi: primo perché ha appena incontrato un angelo, disposta a fare leva sullo spirito di solidarietà della propria cucciola – ha un anno anche lei – e convincerla a cedere il peluche alla sua coetanea, nonché nuova amica per la vita. E poi perché l’angelo a forma di mamma vive anche a Brecciarola, non è andata in gita nel primo maggio ed è addirittura disposta a fare metà strada per consegnare il peluche salva-genitore. “Quando ho letto quello che hai scritto, cara Alessia”, scriverà poi Simona, ” mi si è spezzato il cuore e penso se mia figlia perdesse il suo peluche preferito che non ci si stacca mai come potrei stare….un dolore immenso nel vederla piangere! !!! Te lo regalo con tutto il cuore!!!!”