“Non esiste legge scritta per le limitazioni nei campi”
TERREMOTO: LEGALE PARTE CIVILE, EROSIONE POTERE ENTI LOCALI
(ANSA) – L’AQUILA. – “In questi sette mesi del post terremoto abbiamo assistito a una lenta erosione dei poteri decisionali delle comunità locali, e questo significa decretare dentro una situazione di emergenza, l’allentamento di molte regole democratiche del vivere civile”. E’ la valutazione di Simona Giannangeli, avvocato delle parti civili nell’inchiesta sui crolli della Casa dello Studente, intervenuta a un convegno sulla legalità, promosso da Legal Team Italia.
“Ho sperimentato di persona occupandomi di questioni legate all’immigrazione – ha spiegato l’avvocato – le difficoltà nel portare avanti il mio lavoro a causa delle numerose limitazioni di accesso nelle tendopoli. Una situazione – ha sottolineato – in cui per circolare in città conviviamo con molti soggetti che
continuano a chiederci documenti di identità”.
Secondo l’avvocato Giannangeli, del Foro aquilano, il problema principale nasce dall’assenza di norme scritte. “Se da una parte – ha spiegato – c’è stato un susseguirsi di ordinanze che stabilivano cosa fare rispetto a tutto quello che è considerato bene immobile, rispetto alle persone non esistono atti scritti, documenti – ha aggiunto – che ritentiamo fondamentali specie se si sta parlando di limitazioni a libertà personali. Ho cercato più volte – ha proseguito – di avere una conferma della normativa scritta relativa alle limitazioni di accesso nei campi senza però mai trovare alcun riscontro”.