Nei peggiori bar dell’Aquila / 4
17 Maggio 2018 Condividi

Nei peggiori bar dell’Aquila / 4

Oggi è il primo giorno di Ramadan. Ricordo una volta a Mollina, nei pressi di Antequera, a due passi da Malaga, organizzammo una festa a conclusione di un percorso internazionale di cui facevano parte giovani rappresentanti da tutta l’Europa e Paesi del Mediterraneo. Commettemmo però l’errore (imperdonabile col senno di poi) di affidare i soldi delle bevande a un gruppo di studenti musulmani, col risultato di passare l’intera serata a bere birra analcolica (che tra l’altro non si può proprio bere).

Ecco. L’altra sera il buon Gianfranco Di Giacomantonio e la sua compagna Amarilys Gamez ce l’hanno messa tutta  per far trovare i fusti della spina pieni di buona birra (artigianale tra l’altro) in vista di una delle tante serate internazionali nella Churuata, il locale sudamericano del nucleo industriale di Sassa (L’Aquila).

Salvo poi vedere uscire non più di una dozzina di bicchieri data l’alta percentuale di ragazzi musulmani presenti in sala. Nel vedere la faccia perplessa di Gianfranco mi sono venute in mente la Spagna del sud e la serata a birre analcoliche.

Ma l’atmosfera che respiri alla Churuata è piuttosto inedita, tanto da meritare la nuova tappa del tour di Virtù Quotidiane nei “peggiori bar dell’Aquila”.

A partire dalle coloratissime foto scattate in giro per la piccola Venezia (il nome Venezuela viene proprio da questa suggestione negli occhi dei Conquistadores) dove Di Giacomantonio ha vissuto e lavorato come giornalista alle atmosfere latine evocate ora dalle selezioni alla consolle di dj Evolution, ora dalle performance dal vivo del gruppo Expresion latina.

Il resto lo trovi sulla tavola, dai Tostones con Queso y carne alle specialità a base di radice di Yuca, così come da ricetta di bisnonna Fermina.

Una bella lista di piatti tipici, tutti a base di mais e derivati, senza glutine, associati a verdure e altri ingredienti base.

Del resto il grano in Sud America non esiste soprattutto in Paesi come Venezuela, Messico, Perù e Colombia è diffuso il grano di mais, che in Italia è conosciuto come maizena.

E cos’è la Churuata? È la capanna madre dei Piaroas (etnia indigena venezuelana) fatta di foglie di palma, dove la comunità condivide la quotidianità.

E L’Aquila ha una bella comunità sudamericana – aggiunge – fatta di circa 400 persone perfettamente integrate. Molti di loro sono venezuelani.

Ma si diceva delle feste internazionali. L’associazione di riferimento Aquilasmus è cresciuta negli anni e anche parecchio.

Ora è coordinata dal presidente Gianmarco Cupido e dalla vicepresidente Elettra Ceglie  e ha al suo attivo dei progetti multimediali interessanti come quello presentato, in collaborazione col filmaker Giovanni Sfarra, al festival “Lo Maggio”.

Giri l’angolo e spunta Salvador, un cubano de cuba che da tre anni a questa parte non si decide a lasciare L’Aquila. Tanto più che ha anche trovato l’amore… una bella ragazza greca con cui fare di questo posto una nuova Itaca.

di Fabio Iuliano – fonte: Virtù Quotidiane

“Non rinuncio a niente. Semplicemente faccio ciò che posso perché le cose rinuncino a me”. (Julio CortázarRayuela, il gioco del mondo)