L’AQUILA. «Magari mi convocassero al Parlamento russo, sarei il primo italiano a parlare davanti alla Duma». Il volto è disteso e la voce decisa, ma il continuo grattare delle unghie del commissario tecnico sul tavolo di vetro del sindaco Massimo
Catturando pensieri in movimento
L’AQUILA. «Magari mi convocassero al Parlamento russo, sarei il primo italiano a parlare davanti alla Duma». Il volto è disteso e la voce decisa, ma il continuo grattare delle unghie del commissario tecnico sul tavolo di vetro del sindaco Massimo