Sul rettilineo che collega la Valle Subequana all’Abruzzo aquilano, la corsa del Fuoco è una colonna silenziosa fatta di sguardi e fiato corto, che avanza lungo l’asfalto. Due file ordinate di ragazzi, adulti e bambini procedono insieme: qualcuno con la maglietta tecnica, altri con

«Il campanello di una canonica non ha mai tregua. Ancor più in una città terremotata. Lo senti suonare a tutte le ore, tranne quando è il momento del pranzo. Allora le porte laterali della mensa di Celestino V si spalancano