Brad Mehldau e la luna di Pescara Jazz
Era il 14 luglio 2007 quando Brad Mehldau calcava il palco del D’Annunzio, con la stessa signora ritmica attesa per questa sera venerdì 20 luglio alle 21.15 – ovvero Larry Grenadier al contrabbasso e Jeff Ballard alla batteria. Undici anni fa, il noto pianista americano si esibiva con un altro big sul palco, Pat Metheny. Anche per lui, amico del festival, quest’anno sarà un grande ritorno: il prossimo 24 luglio stesso posto, stesso orario (riviera sud, lungomare Colombo 122).
Affermato sulla scena jazz mondiale e acclamato dalla critica e dal pubblico, Mehldau unisce stili musicali diversi. Ha visto nascere rivisitazioni brillanti di brani scritti dai Beatles, dai Radiohead, Paul Simon, Gershwin e Nick Drake. Grazie all’amore per la musica pop e gli studi classici, Mehldau è stato definito dal New York Times “il pianista jazz più influente degli ultimi 20 anni”.
Il suo ultimo album si intitola Seymour Reads the Constitution! e racchiude brani inediti del pianista, pezzi pop reinterpretati (ad esempio Great Day di Paul McCartney), standard jazz e una composizione della tradizione americana (Almost Like Being in Love). Il titolo del disco trova radici in un sogno dello stesso leader, quando vede l’attore e regista Philip Seymour leggere la Costituzione america. Mehldau al risveglio annota subito la musica che ricordava, pensando poi ad una sorta di presagio: dopo qualche giorno l’attore morirà. Felice riuscita anche per la copertina: un carrello della spesa strapieno di libri e importanti volumi.