Acceso il Fuoco del Morrone, nel segno della pace
17 Agosto 2025 Condividi

Acceso il Fuoco del Morrone, nel segno della pace

Nel segno della pace, del perdono come atto concreto di riconciliazione fra i popoli, nel ricordo di padre Quirino Salomone, padre del Movimento Celestiniano scomparso qualche mese fa. Dall’eremo di SantOnofrio al Morrone, che domina la città di Sulmona, è partito il cammino del Fuoco del Morrone, che per la 46ª volta segna l’inizio della Perdonanza Celestiniana. Un corteo simbolico che rievoca il viaggio compiuto nel 1294 da Pietro del Morrone, futuro Papa Celestino V, per ricevere la tiara pontificia dal Conclave di Perugia.

L’accensione ufficiale è avvenuta alla presenza del sindaco di Pratola Peligna, Antonella Di Nino, e di don Benjamin Bra, viceparroco della badia Morronense. La fiaccolata, che ha segnato una partecipazione di centinaia di persone, ha raggiunto poi la chiesa di San Pietro Celestino a Bagnaturo, per un momento dei saluti istituzionali, con la partecipazione di Maria Assunta Rossi, consigliera regionale, Franco Di Rocco e Vincenzo Di Cesare, rispettivamente presidente e consigliere del Consiglio comunale di Sulmona, Alessandro Maccarone, consigliere comunale dell’Aquila, e Floro Panti, presidente del Comitato Perdonanza Celestiniana Unesco Ich.

Una cerimonia coordinata da Giulio Mastrogiuseppe, presidente dell’Associazione Celestiniana. Qui, come da protocollo, si è arrivati alla firma della pergamena delle “Perdonanze locali” e la lettura della Nuova Bolla del perdono e della riconciliazione. Tra gli interventi più attesi, quello di Paolo Giorgi, coordinatore del Movimento Celestiniano e presidente della Fraterna Tau: «Celestino non va rinchiuso nel 1294: il suo messaggio è fuori dal tempo». Per Giorgi, la Perdonanza è «riconciliazione tra persone, prima ancora che tra uomo e Dio. Qui non parliamo di confessione, ma di un atto etico di pace tra chi ha offeso e chi ha ricevuto l’offesa».

di Fabio Iuliano – articolo uscito anche sul Centro

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