Ezio Greggio conquista Atri e sogna la Perdonanza
L’interpretazione di Joe Biden, in un ritratto che non tralascia la proverbiale “abbiocco” che gli ha fatto guadagnare il nickname Sleepy Joe. Aneddoti e storie da 40 anni di carriera tra tv e cinema e soprattutto il derby improbabile Abruzzo-Lombardia con la complicità di Vincenzo Olivieri. Sabato sera, Ezio Greggio ha catturato il pubblico di Atri, facendo registrare il secondo sold out consecutivo del tour. Uno spettacolo che Greggio firma con Marco Salvati e Armando Vertorano. A produrre è il pescarese Stefano Francioni, con musiche a cura di un altro abruzzese, Davide Cavuti. Attore, showman, regista, giornalista, scrittore, è stato protagonista di trasmissioni cult come Drive In, Paperissima, La sai l’ultima?, Veline e Striscia la notizia.
Come è andata?
Grande partecipazione, alla pari del debutto a Tor Bella Monaca alle porte della capitale. Il mio pubblico non voleva andare via, sono rimasti tutti sino alla fine e ho dovuto fare anche un paio di bis. E poi, a luci spente sono rimasto un’altra ora perché tutti volevano un selfie con me e come facevo a dire di no? C’era anche un gruppo di Juventini arrivati da chissà dove.
A proposito di Juve, che idea si è fatto di Thiago Motta e del suo avvio in salita in panchina?
Credo che sia troppo presto per dire qualsiasi cosa. Sino ad ora ha voluto sperimentare una squadra di giovani, ma vedrete che con tre o quattro innesti si andrà alla grande. Sempre forza Juve.
A Roma ha rivolto un pensiero speciale a Gianfranco D’Angelo, alla presenza dei suoi famigliari. Come è stato vissuto?
È stato un bel momento. Nel corso dello spettacolo ho ricordato anche Sandra e Raimondo, Mike Bongiorno, Walter Chiari.
Tutte icone di una televisione che non c’è più
Io racconto gli anni Ottanta, i tempi degli Yuppies, ora ci sono gli influencer e tutto è cambiato.
A proposito di influencer, i suoi hashtag abruzzesi hanno spopolato
Grazie a quelli ho sdoganato sullo schermo una serie di espressioni abruzzesi come frechete, che scimpis’ grazie alle quali ho collezionato una serie di cittadinanze onorarie dalle vostre parti. Ad Atri hanno spopolato.
Altre date in Abruzzo?
Il mio sogno è proporre questo spettacolo all’Aquila, città a cui sono legato specie dal post-sisma. Ho sempre cercato di usare la mia visibilità per tenere alta l’attenzione su questo territorio.
Non sarebbe male un suo spettacolo durante la Perdonanza, settimana clou per il capoluogo
Mi piacerebbe moltissimo e il mio spettacolo si adatterebbe bene.