Oceans alla Mondadori di Pescara
A un certo punto Alessandra Renzetti legge un passaggio di Oceans – il libro riferito a Simone, il personaggio principale.
“Ora, pedalando di notte, verso Three Cliffs, gli torna in mente lo strano sogno fatto qualche anno prima. Lui che spinge su specie di Graziella, lungo una strada che poteva essere quella che dall’Aquila attraversa la piana di Navelli, per entrare nelle terre dello zafferano.
All’epoca del sogno, suo padre dirigeva ancora un’importante orchestra con concerti ed esibizioni in Europa e nel mondo. Mentre pedalava si era accorto che un camioncino industriale lo aveva superato. Seduto al posto del passeggero c’era proprio suo padre. Chissà chi era alla guida, chissà se c’era davvero qualcuno alla guida. Nel cielo di quel sogno si stagliava una luna piena che non aveva mai visto, talmente bella e colorata da somigliare a un pianeta in miniatura. ‘Avrò tempo’, ripeteva a se stesso, ‘per guardare la luna come si deve. Ora devo raggiungere mio padre’.
Il camioncino avanzava e la distanza diventava incolmabile, fino alla dissolvenza. Ciò che con sua sorpresa gli aveva lasciato un retrogusto amaro al risveglio fu che, nella foga di pedalare, si era ritrovato nel punto perfetto in cui i monti circostanti gli impedivano di vedere ancora quella luna incastonata nel blu. Il punto da cui non gli era più permesso tornare indietro”.
“Simone deve essere stato un tipo ambizioso”, mi fa. E poi ancora: “Dove lo ha portato questa ambizione? E la tua dove ti ha portato?”
“A parlare del mio Oceans in questa libreria meravigliosa”.
