Un’illusione ottica quella del civico 24 di via Sassa, la via della movida aquilana ante-sisma, insieme alla vicina piazza San Biagio. Giovedì scanditi dai subwoofer di Carosone dj, dalle playlist meta-commerciali del Magoo, dai pre-serata al Coloniale, o dalle promesse inedite del Millenium, come un piatto di pasta last-minute rimediato in chissà quale mansarda presa in affitto da studenti universitari. Il buon Marcello Di Giacomo ne ha avuto di materiale per i suoi Diari di notte (e di questo abbiamo già parlato).
Un’illusione ottica quella che vivi ora, con i sensi stanchi da confondere con la Guinness che ti danno, anche solo per poco, l’illusione che nulla sia cambiato in questi 14-15 anni che ci separano da un tempo che è terra straniera come diceva David Lowenthal (e anche Gianrico Carofiglio ). Al Silvestro’s Irish Pub la birra ha il sapore di nostalgia e non solo del passato.
Non è stata cosa facile per Andrea Ventruto quella di tornare operativo in via Sassa, nel luglio del 2018, quando ancora pochi erano pronti a investire su questo tratto di centro storico. Ma il primo amore non si scorda mai.
“Prima di gestire il Silvestro’s – ricorda Ventruto, ex giocatore di pallacanestro in serie B e C – ho lavorato anche alla discoteca Mythos (un altro pezzo di storia della movida aquilana degli anni d’oro e che ora è solo un ricordo, in quanto dallo scorso 18 marzo il palazzo che ospitava il locale è stato demolito, ndr). Posso dire che via Sassa è come casa mia: ho iniziato proprio su questa strada la mia prima attività e quindi non potevo abbandonare quello che ho creato”.
Ventruto porta avanti il pub da 23 anni, quasi sempre qui, ad eccezione del trasferimento forzato su viale della Croce Rossa, nella riapertura provvisoria dell’ottobre 2009. Il suo locale, che tutti conoscono come “l’Irish piccolo”, ha il primato di essere stato il primo pub Guinnes d’Abruzzo. La struttura del Silvestro’s non aveva subìto gravi danni dopo la scossa, ma a lungo la saracinesca è rimasta abbassata perché via Sassa era inserita nella “zona rossa”, viste le precarie condizioni dei palazzi nelle vicinanze.
Eppure il pub non aveva avuto bisogno di lavori, a parte una nuova tinteggiatura. E così l’atmosfera è quella di sempre. Di solito si apre alle 18, con l’aperitivo e “lo stile deve essere informale – aggiunge Ventruto – perché mi piace così. Tutti si devono sentire in famiglia”.
A proposito di famiglia, non è raro vedere da queste parti Stefano Ventruto, fratello del titolare, musicoterapeuta e operatore sanitario della salute mentale, che è anche cantautore impegnato nel sociale ed utilizza le sue canzoni e le musiche da lui composte nella sua attività di musicoterapia. Ha al suo attivo delle incisioni per prestigiose case discografiche e collabora con nomi importanti della musica italiana Modena City Ramblers, Gang, Pino Scotto, Alma Manera.
A proposito di musica, le scelte del venerdì sono quasi sempre azzeccate, provare per credere.
Qui, grossi scontri generazionali non si vedono: boomer convivono con millennials e generazioni X e Z al Silvestro’s Irish Pub. “I più giovani stanno conoscendo adesso questa via e il mio locale”, spiega Ventruto. Il capoluogo abruzzese, negli ultimi anni, ha scoperto altre zone della movida in centro ma il nucleo storico resta da queste parti. E così, più di recente, sono spuntate nuove insegne su via Sassa, come Sensei, fusion sushi-poke and lounge bar. A breve verrà inaugurata l’Antica drogheria Topperia, mentre piazza San Biagio ospitata la Locanda da Mario – pesce che punta tutto sul pescato fresco.
Comunque il Silvestro’s Irish Pub non è solo via Sassa: in pia San Biagio, da maggio (tempo permettendo) e per tutta l’estate apre i battenti il Silvestino’s Irish pub, piccolo bar per servire i tavoli all’aperto sia per degustare cocktail e birre, ma anche cenare.
E così si crea di nuovo quella bella atmosfera serale e notturna di poter mangiare, degustare panini e bere aperitivi e birre, fare quattro chiacchiere tra amici e ascoltare musica dal vivo, il venerdì magari, proprio a due passi dalla vita: erano tanti gli ombrelloni aperti e i tavolini ai tempi della Trattoria San Biagio dei fratelli Di Carlofelice, che ora potrebbe riaprire con altri proprietari, e della Quintana di Fabio Climastone (si è trasferito in via Tempera). Tempo che scorre a ritroso.
di Fabio Iuliano – fonte: Virtu Quotidiane
DOVEROSA POSTILLA
Nei peggiori bar è una serie semiseria che, sin dal titolo, con sincera ironia racconta luoghi apprezzabili per la loro naturalezza, non è e non vuole in alcun modo essere oltraggiosa o offensiva ma, anzi, mira ad esaltare l’autenticità intrinseca di locali che sono spesso fuori dai circuiti più in, ma allo stesso modo capaci di essere punto di riferimento per le comunità.
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