Attacco hacker Asl, nel deep web 10 giga di dati
Sono almeno “10 gigabyte di dati quelli pubblicati questa mattina sul dark web dal gruppo Monti, che ha rivendicato l’attacco hacker alla Asl 1 del 3 maggio”.
La stima è del Consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Giorgio Fedele che già il 4 maggio denunciò la prima pubblicazione di un referto sulle pagine deep web del gruppo Monti.
Le stesse pagine sono state aggiornate questa mattina con una mole di dati quantificabili appunto in 10 giga. Il timore è che si tratti solo di una prima tranche dei dati rubati dai database dell’Azienda sanitaria abruzzese.
Le pubblicazioni di questa mattina confermerebbero le minacce degli hacker, con dati personali dei dipendenti e informazioni organizzative e amministrative alla mercé dei pazienti, così come purtroppo dati sensibili di pazienti con Hiv, pazienti oncologici, pazienti neonati e informazioni sulla mortalità infantile. Il materiale trafugato corrisponde a oltre 500 gigabyte, con documenti per centinaia di migliaia di pagine. “Sono in stretto contatto con esperti di cybersecurity e penetration tester – ha detto all’ANSA Fedele – e si cerca di capire dall’esterno le dinamiche di quello che potrebbe succedere o che è già successo, visti gli sviluppi di questa mattina. La Asl potrebbe condurre delle trattative, ma le pubblicazioni di queste ore non lasciano ben sperare: potrebbe essere stato già avviato un conto alla rovescia con divulgazione progressiva di altro materiale. Oppure i dati potrebbero essere venduti al miglior offerente”.
Nella commissione sanità prevista per le ore 15 di oggi pomeriggio, il Movimento 5 Stelle ha chiesto di inserire un ulteriore punto all’Odg per ascoltare sulla questione il presidente Marco Marsilio, l’assessore alla Salute Nicoletta Verì, il direttore della Asl 1 Ferdinando Romano e dei responsabili per la tutela della privacy e dei sistemi informativi. “Purtroppo – riprende Fedele – a quanto abbiamo appreso dalla convocazione, sarà in aula solo il direttore Romano. Il centrodestra continua a tacere o a esprimersi con timide dichiarazioni in politichese”.