Brunello Crossing, di corsa tra vigne e castelli
12 Febbraio 2023 Condividi

Brunello Crossing, di corsa tra vigne e castelli

Un territorio sorprendente e multiforme, che dai versanti della collina di Montalcino (Siena) guarda con dolcezza verso l’incanto della Val D’Orcia, per giungere da un lato fino alle pendici dell’Amiata, e dall’altro alle pianure che precedono il mare.

Di corsa tra curve armoniose e tenui rilievi, che alternano fitti boschi ad oliveti, vigneti a campi di grano. Piccoli appezzamenti sovrastati da poderi isolati, castelli maestosi, chiesette di campagna con attorno il proprio borgo.

Questo è il territorio della Brunello Crossing, sul quale domina il paese medioevale di Montalcino. Se decidi di correre da queste parti è tutto compreso nel pacco gara, così come sapori, aromi e dei prodotti che questo territorio produce.

LA CORSA

Le tre gare competitive, 45km e 24km e 14Km, hanno visto una partenza da piazza del Popolo attraversando il centro storico. Si esce attraverso Porta al Cassero, una delle 6 porte che permettevano l’accesso alla città, attigua alla Fortezza trecentesca, costruita nella parte più alta del paese medioevale. Attraversando boschi, vigne, di Brunello di Montalcino, borghi e fattorie si arriva fino al Castello Banfi – Poggio alle Mura, il cui primo nucleo fu costruito già prima dell’anno 1000, imponente su un poggio strategico per il controllo della confluenza dei fiumi Orcia ed Ombrone.

Il percorso abbandona momentaneamente la Val d’Orcia, per salire verso il piccolo borgo medievale di Sant’ Angelo in Colle. Un altro affondo nella valle per poi risalire verso il Ventolaio (di nome e di fatto) dove il percorso di Brunello Crossing 45 si ricongiunge con Brunello Crossing 24.

Una ripida discesa “il Patataio”, con affaccio mozzafiato sulla Val d’Orcia e sfondo del Monte Amiata, porta dunque gli atleti ad attraversare un altro borgo medievale: Castelnuovo dell’Abate. Poche centinaia di metri e siamo all’Abbazia di Sant’Antimo, chiesa in stile romanico dove Carlo Magno di ritorno da Roma attraverso la Via Francigena, nel 781 avviò la costruzione del Monastero.

Lasciando alle spalle il complesso monastico, con un alternarsi continuo di boschi e vigne, si risale verso Il Cocco, uno dei punti più alti di tutto il percorso, dove si unisce anche la Brunello Crossing 14 per poi proseguire verso Montalcino entrando in paese attraverso un’altra vecchia porta di accesso alla città: Porta Cerbaia per percorrere la via principale fino all’arrivo in Piazza del Popolo.

LA GARA

Quest’anno, a vincere il 45km Trofeo Banfi, la gara regina, sono stati i due campioni italiani di trail lungo 2022 Andreas Reiterer e Julia Kessler, che ha bissato il successo dello scorso anno. Nel 24km Trofeo Ciacci Piccolomini D’Aragona i più veloci sono stati Giacomo Forconi e Camilla Magliano. A dominare 14km Trofeo Barbi sono stati Gabriele Torrini e Pina Deiana.

La vittoria, in realtà, è stata di tutti i 1.600 atleti che hanno animato la sesta edizione: in una giornata di sole ai 1.000 partenti delle tre competitive, in rappresentanza di 17 nazioni, si sono uniti i 600 della Brunello Crossing – Walk & Nordic Walking, camminata di 13 km.

Uno spettacolo emozionante vedere i quattro serpentoni allungarsi lungo un percorso che soltanto un territorio come quello della val d’Orcia sa regalare: lungo strade bianche e single track, attraverso colline e vigne.

IL GUSTO

Non solo correre. In gare come questa, così come nei trail che attraversano le terre del Chianti la prova nella prova ha terreno all’interno delle cantine, dove vengono allestiti i punti ristoro. E sì, anche se non è particolarmente di aiuto a livello agonistico, fa piacere trovare sui tavoli allestiti anche delle bottiglie di Rosso dei Barbi, con il logo della manifestazione. Perdersi tra le mille sfumature, mordere un pezzo di storia che attraverso i suoi sapori riporta indietro del tempo e regalare un’esperienza indelebile.

Parallelamente alla corsa, è possibile visitare cantine e centri di produzione. Il vino è senza dubbio uno dei prodotti di eccellenza di Montalcino, tanto da essere conosciuto, apprezzato ed esportato in tutto il mondo. Un visita in cantina permette di immergersi nelle tradizioni autentiche del territorio, conoscere i produttori, sentire gli aromi del vino che mutano durante le 4 stagioni, e infine degustare un calice di storia, all’interno dei luoghi che meglio interpretano la tradizione vitivinicola italiana.

L’ESPERIENZA

“Un percorso magico”, racconta a Virtù Quotidiane Fabrizio Dell’Isola runner di Atletica Abruzzo L’Aquila che ha concluso la prova regina con l’ottimo tempo di 5 ore e 58 minuti. “Sveglia all’alba, stamani, per la partenza nella piazza del paese con i colori delle prime ore del mattino. Una lunga discesa per entrare nel vivo della corsa. In questo ho risentito della fatica accumulata sui sentieri della Ronda Ghibellina”.

Poi la fatica, da mordere fino almeno a dieci chilometri dal traguardo.

“Provvidenziali i punti ristoro, per il vino che ho assaggiato a piccoli sorsi, così come per salumi e cibo tipico. Volevo mettere sotto i denti un po’ di prosciutto crudo, tanto per goliardia, alla fine mi sono fermato a mangiare, avrò buttato giù anche quattro etti”, scherza. “Un percorso da correre, con tratti dai ritmi da strada, più che da trail, ma veramente un’esperienza unica: verso la fine, lungo il percorso mi hanno anche chiesto di firmare una bottiglia”.

di Fabio Iuliano – Fonte: Virtuquotiane