Lollo: la storia della vera Bersagliera
«Pi-pi-pi-pi-pi-pi carèl carèl carèl. Pi-pi-pi-pi-pi-pi carèl carèl carèl». Solo a Palena le galline si richiamano così. Un modo tanto singolare da entrare di diritto nella sceneggiatura di “Pane, amore e fantasia”, il capolavoro del 1953 di Luigi Comencini con Vittorio De Sica e Gina Lollobrigida, nei panni dell’indimenticabile Pizzicarella la Bersagliera.
La recente morte dell’attrice ha spinto più di un appassionato a tornare sulle tracce della donna il cui aspetto e carattere hanno ispirato questo personaggio che ha lanciato la carriera della Lollo come attrice a livello internazionale. Ma andiamo con ordine.
L’AMBIENTAZIONE “Pane, amore e fantasia” è ambientato in un immaginario borgo abruzzese, Sagliena, dove viene mandato da Sorrento il galante maresciallo dei carabinieri Antonio Carotenuto (De Sica); il maresciallo ha un atteggiamento un po’ da seduttore e un po’ paterno nei confronti della giovane Maria, la Bersagliera appunto, che però è innamorata di un timido carabiniere veneto di stanza nel paese. Dopo varie peripezie, equivoci e gelosie, il giovane carabiniere e Maria si fidanzano, mentre nella vita del maresciallo Carotenuto spunta la figura della levatrice Annarella (Marisa Merlini). Il film fu sviluppato intorno a una raccolta di racconti popolari ambientati in Abruzzo, dal titolo “Dio semina gli uomini” che porta la firma di Ettore Maria Margadonna, originario proprio di Palena, che co-firmerà la sceneggiatura insieme a Luigi Comencini.
Insieme fecero dei sopralluoghi in zona, per capire se ambientarvi le riprese; ci volle poco però a capire che i lavori di ricostruzione del paese sarebbero stati di intralcio. Anche Civitella Messer Raimondo fu scartata. Così si scelse di girare buona parte delle scene a Castel San Pietro Romano, un comune nel Lazio abitato oggi da 886 persone, sui Monti Prenestini e non molto lontano da Roma. Questo borgo era stato definito «il paese più scassato d’Italia» dal sindaco e fotoreporter Adolfo Porry Pastorel. Per Comencini fu perfetto perché aveva quell’aria distrutta e pure disincantata, fortemente rurale che il regista voleva per la sua pellicola. Castel San Pietro non è solo la Sagliena di “Pane, amore e fantasia”, “Pane, amore e gelosia” e della scena iniziale di “Pane, amore e…” ma anche location scelta da Sergio Corbucci per il film “I due Marescialli” con Vittorio De Sica e Totò. Pietro Germi vi girò nel 1970 alcune scene di “Le castagne sono buone” e nel 1965 la piazza centrale del paese fu il set di “Menage all’italiana” di Franco Indovina con Ugo Tognazzi. Nel 2018, a Gina Lollobrigida è stata conferita la cittadinanza onoraria.
LA VERA BERSAGLIERA Antonietta Dell’Orso. Questo è il nome della “vera Bersagliera” di Palena, da cui trasse spunto Margadonna per il personaggio interpretato dalla Lollobrigida. In paese si racconta di una donna alta, non molto snella, decisa e austera . Emiliano Vincenzo Toppi, giornalista milanese la cui famiglia è originaria dell’entroterra teatino, custodisce una serie di documenti su questo personaggio: «Perché la Bersagliera?», si legge su una pubblicazione locale. «Tutto in lei riconduceva a quel nome: il fiero portamento, lo sguardo vivo e scintillante. Pur avanti negli anni, il suo volto tradiva segni di un’antica bellezza che il tempo aveva sì attenuato ma non cancellato. In occasione della festa del patrono San Falco, dall’armadio a specchio ad una sola anta tirava fuori la candida camicetta di lino ricamata, la lunga gonna a fiori dai vari colori a larghe pieghe che odorava di canfora e il corpetto azzurro allacciato sul petto come un busto. Così adornata suscitava l’ammirazione di tutti, ma anche qualche invidia». A parlare di lei, sulla Voce dell’Aventino, anche il generale dei carabinieri Riccardo Vittorio Gentile. Proprio con un carabiniere era sposata. «Mio padre Giuseppe», afferma Toppi, «era incaricato dai miei nonnidi consegnare il latte nella casa di alcune persone del paese. In una di queste vivevano Antonietta la Bersagliera e suo marito Adolfo, il carabiniere. Lei era molto gentile con papà. Tutt’altro che la austera donna che si conosceva in paese». Alcuni parenti sono ancora residenti in paese. Antonietta, nata nel 1883, morì nella seconda metà degli anni Sessanta. «All’epoca del film», ricorda ancora Toppi, «Margadonna si faceva vedere talvolta in paese e usava dire alla Bersagliera in romanesco: ‘A Bersaglie’, famo un film su di te».
LA LEGGENDA Per il copione Margadonna si ispirò ai ricordi degli uomini e delle donne di Palena: il prete, la perpetua (affidata a una strepitosa Tina Pica) il sindaco, il maresciallo e un corteo di uomini curiosi e donne pettegole, tutte figure che ritornano nel film. Per molto tempo, si è creduto che la Bersagliera fosse “Lucietta bella”, ossia Lucia Travaglini, un’altra bella giovane del paese. Lucia poi sposò un uomo di Palena e insieme emigrarono, come tanti abruzzesi, in America. Qui ebbe un figlio, che è stato anche un celebre cantante americano, Perry (Pierino) Como. «Sarebbe stata una coincidenza romantica», ammette Toppi, «ma la storia della Bersagliera è un’altra ed è ben documentata».