Franceschini e Gualtieri: Roma e L’Aquila due facce della stessa realtà
Roma e L’Aquila, due facce di un’unica area vasta integrata. Una grande realtà metropolitana su cui incentivare insieme le strategie di sviluppo infrastrutturale, economico e turistico. Un progetto che accomuna il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri e la candidata del centrosinistra, Stefania Pezzopane, deputata Pd che ha invitato il suo collega all’Aquila in un confronto a Palazzo Cappa Cappelli, lungo il Corso, che ha visto la partecipazione anche del ministro della Cultura, Dario Franceschini. In tal senso, Gualtieri – l’uomo che con l’allora premier Giuseppe Conte negoziò il Pnrr a Bruxelles – ha voluto sottolineare le opportunità offerte dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, e dal fondo complementare per i crateri sismici 2009 e 2016/2017 dal punto di vista degli investimenti, a partire dalle infrastrutture di collegamento tra le due città. «Roma e L’Aquila fanno parte di un’area vasta integrata.
Dobbiamo lavorare insieme a partire dal collegamento, con dimensione orizzontale, strategica, dentro il Pnrr. Un accordo che può avere e generare un valore aggiunto straordinario, per L’Aquila e per Roma». Gualtieri ha parlato di «partnership politica», anche in relazione ai grandi eventi religiosi. «Questa città», ha detto, «si presta a una collaborazione istituzionale e amministrativa con l’area metropolitana, a partire dal Giubileo 2025: prima dell’incontro, abbiamo visitato la Basilica di Collemaggio. La venuta di Papa Francesco non potrà che restituire una straordinaria vetrina internazionale alla Perdonanza che dovrà entrare a far parte a pieno titolo delle celebrazioni per il Giubileo». Una dimensione che si incastra con una visione nazionale. «Ho avuto un rapporto intenso con L’’Aquila sin dalle ore immediatamente successive al terremoto», ha ricordato il ministro Franceschini. «All’epoca ero segretario Pd; poi, nei vari ruoli istituzionali che ho avuto, ho sempre cercato di tenere accesa la luce sul cratere, consapevole del rischio che, finita l’emotività, lo Stato e l’opinione pubblica avrebbero potuto dimenticare questo territorio. Sono state fatte tante cose positive in questi anni», ha rivendicato Franceschini che, all’Aquila, è riuscito a portare prima il Festival del Jazz e poi la sede distaccata del Maxxi. «Tanto ancora c’è da fare, certo, ma la città è rifiorita. Ho lavorato con tante persone sul territorio, con amministrazioni di diverso colore, ma non ho trovato nessuno innamorato dell’Aquila come Stefania Pezzopane. Un amore che l’ha portata a combattere, da parlamentare, con determinazione e testardaggine quando si trattava di difendere le ragioni del cratere. L’Aquila è una città bellissima», ha detto ancora il ministro, «dando prova di una magnifica rinascita, di una ricostruzione intelligente cui il mondo guarda con interesse. Un aspetto interessante, con il fine di dirottare i visitatori dai luoghi turistici più gettonati come Roma e la Fontana di Trevi, verso la scoperta delle aree interne, montane e delle città artistiche». Altro patto territoriale preso in considerazione quello per l’area Est. Se n’è parlato a Paganica, al comizio che ha visto la partecipazione del comico ’Nduccio.