La superband Rockin’1000 e l’atmosfera on the ground
«L’atmosfera di Rockin’1000 è unica e travolgente. Da quando ho suonato per la prima volta a Cesena si è aperto uno spartiacque nella mia esperienza musicale: c’è un prima e un dopo». Chitarrista, avvocato, guru del “Popoli Sound”, Vincenzo De Sanctis è in viaggio per Parigi, in vista del concerto inaugurale della stagione 2022 allo Stade de France, in programma sabato 14 maggio. Sarà uno dei 1.088 musicisti, provenienti da venticinque Paesi, che suoneranno simultaneamente nel supergruppo, con una scaletta di due ore di concerto, attraverso una ventina di brani da antologia da eseguire davanti a oltre 45mila persone.
Il concerto arriva dopo la lunga attesa dovuta alla pandemia. Per ora, annunciano gli organizzatori, sono stati venduti 45.000 biglietti e si sta per sfiorare il sold out. Nel concerto saranno impegnati 359 chitarristi, 166 bassisti, 238 cantanti, 216 batteristi e, per la prima volta in Francia, 109 tastieristi. Il musicista che viene da più lontano è un chitarrista che arriva dalle Filippine, quello più anziano è un cantante tedesco di 70 anni, il più giovane un batterista francese di 16 anni. Ci sarà anche una giovane chitarrista ucraina. A dirigere l’orchestra, come nel 2019, sarà Alex Deschamps, compositore, autore, arrangiatore e polistrumentista.
Tra i 160 italiani selezionati c’è anche una piccola delegazione dall’Abruzzo, proveniente dall’Aquila (con Fabio Iuliano alla voce) e Popoli – concittadino di De Sanctis il tastierista Angelo Violante – così come da altre località al confine come le bassiste Elisabetta Tassi di Cingoli (Macerata) e Silvia Remoli di Fermo.
De Sanctis è un veterano dell’esperienza Rockin’1000, appassionato all’idea di far parte del gruppo rock più grande del mondo, sin da quando, nel 2015, il geologo e musicista Fabio Zaffagnini radunò per la prima volta mille musicisti a Cesena per suonare tutti insieme una cover di Learning to Fly e convincere i Foo Fighters a suonare lì. «Notai quel video in rete», ricorda il chitarrista, «e, con mia sorpresa, scoprii che quell’idea estemporanea si stava trasformando in un evento strutturato. L’anno successivo fui selezionato per un primo concerto intero That’s live a Cesena. E da lì è partito tutto».
Tra i brani in scaletta, oltre a Lithium dei Nirvana, Don’t look back in anger degli Oasis, Space oddity di David Bowie, Under pressure dei Queen con Bowie, anche My hero, tributo a Taylor Hawkins, batterista dei Foo Fighters recentemente scomparso. Ma i Rockin’1000 sono stati protagonisti dell’Eurovision Song Contest, con lo spot registrato in Piazza San Carlo a Torino, in cui il collettivo musicale più numeroso al mondo si esibisce sulle note del Te Deum H. 146 in re maggiore per soli, coro ed orchestra di Marc-Antoine Charpentier, diventata la celebre sigla dell’Eurovisione, rivista per l’occasione in un’inedita chiave decisamente rock.