Ucraina: in campo per i bambini
Non è ancora morta la gloria dell’Ucraina, né la sua libertà, a noi, giovani fratelli, il destino sorriderà ancora». Le note dell’inno, scandite dal vivo, rimbalzano sul blu e giallo della bandiera, in un testo ispirato da una poesia scritta nel 1862 da Pavlo Chubynsky: «I nostri nemici scompariranno, come rugiada al sole, e anche noi, fratelli, regneremo nel nostro Paese libero», si legge ancora sugli spartiti dell’inno che questo pomeriggio, alle 17.30, precederà il calcio d’inizio della Partita del cuore, allo stadio Gran Sasso d’Italia-Italo Acconcia, organizzata per raccogliere fondi in favore dei più piccoli.
LA RACCOLTA. L’intero ricavato confluirà nella raccolta fondi per l’ospedale infantile Regina Margherita di Torino e l’Unione genitori italiani in favore dei bambini malati oncologici. Grazie alle donazioni finora raccolte, a livello nazionale, sono state organizzate due missioni umanitarie e tratti in salvo 22 bambini malati di cancro e più di 40 tra mamme, fratellini e altri malati oncologici. «Non hanno nulla in tasca: nulla», spiegano gli organizzatori. «Non hanno più le abitazioni colpite dalle bombe e dai missili russi. Hanno il cancro. E hanno padri e mariti sotto i bombardamenti, rimasti in Ucraina per scelta e per forza, come da leggi in tempo di guerra. Hanno la speranza. Hanno noi. Non lasciamoli soli».
LE SQUADRE. In campo una formazione di artisti e giornalisti: Gilles Rocca, Emiliano Ragno, Fabrizio Salvatori, Valerio Salvatori, Giuseppe Di Sabatino, Simone Barbato, Matteo Guerra, Thomas Grazioso, Alessandro Calabrese, Andrea Tacconi, Marco Vivio, Pietro Cardano, Riccardo Acerbi, Niccolò Senni, Giammarco Menga, Enrico Giancarli. Dall’altro lato le vecchie glorie, tra cui Marco Amelia, Giancarlo Petrocco, Cristiano Del Grosso, Andrea Mazzarano, Giuseppe Pancaro, Luciano Zauri, Maurizio Coppola, Matuzalém, Christian Panucci, Mauro Esposito e, ancora, Renato Greco, Giuseppe Lanotte, Vincenzo Lanotte, Ivan Tisci.
Un pullman partirà da Rieti per sostenere l’evento ed essere così vicini alla popolazione Ucraina. Ad allenare la squadra delle vecchie glorie scenderà in campo il mister Sergio Pirozzi, sindaco di Amatrice quando quel territorio fu distrutto dal terremoto del Centro Italia. «L’Aquila e Amatrice dopo i rispettivi devastanti terremoti e luoghi dove si piangono ancora i propri morti, sono città gemelle unite dal dolore», ha detto Pirozzi. «E non dimenticherò mai che L’Aquila, nelle ore successive al sisma del 2016, ha portato ad Amatrice non solo la sua solidarietà, ma il suo aiuto pratico, forte dell’esperienza di sette anni prima. Chi come tanti di noi ha perso i familiari, gli amici, la casa, il lavoro e tutto ciò che aveva non può restare insensibile di fronte alla tragedia di tanti profughi che scappano da una guerra così vicina e pertanto ancor più angosciante».
Per l’evento sono stati venduti oltre 2.500 biglietti, al costo di 5 euro, ma si punta a superare quota 3mila. Il ricavato sarà interamente devoluto in favore dei piccoli profughi malati oncologici. All’asta una maglia dell’Aquila calcio autografata da Roberto Baggio.