“Alexo”, quando la tecnologia si ribella
L’evoluzione dell’intelligenza artificiale e la dipendenza crescente dalla tecnologia possono arrivare a rendere i nostri avatar così come i nostri interlocutori digitali più umani di noi? Se lo chiede Claudio Morici nel suo Alexo, titolo “vagamente” ispirato a uno degli assistenti virtuali più noti. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Metastasio di Prato e distribuito da Mismaonda, viene presentato in anteprima nazionale all’Aquila venerdì 11 marzo alle ore 21.
L’intreccio è piuttosto essenziale: in un periodo complicato della sua vita, Claudio (personaggio “vagamente” ispirato allo scrittore e attore romano) decide di regalarsi un assistente vocale. Per risparmiare però, lo acquista da un negozio cinese sotto casa. Si chiama Alexo, ed è un po’ diverso dai suoi colleghi di marca. Italo-cinese, romano di Torpignattara, Alexo fa un po’ come vuole.
Si addormenta, non risponde, si rifiuta di mettere musica che ritiene di basso livello. Solo quando Claudio gli chiede di contattare una ragazza, Loredana, Alexo diventa improvvisamente efficiente. Grazie alla possibilità di accedere a milioni di siti, ai testi dei più grandi poeti della storia, alle ultime ricerche in campo psicologico, l’assistente virtuale riesce a conquistare subito il cuore della ragazza con messaggetti strategici e mirati: per conto di Claudio, ovviamente. Tutto sembra andare per il meglio, fino a quando i due protagonisti non si vedranno l’uno di fronte l’altro a contendersi la fidanzata.
Una storia condita con la comicità caustica e metropolitana che ha portato Morici al successo su Propaganda Live, Rainews e Repubblica.it. Classe 1972, Morici è laureato in psicologia clinica e ha lavorato in diverse comunità terapeutiche per ragazzi psicotici. Nel 2000, in piena new economy, ha avviato la sua esperienza come creativo e copywriter di alcuni brand importanti. Tra i suoi romanzi Matti Slegati (Stampa Alternativa), Actarus, la vera storia di un pilota di robot (Meridiano Zero), La terra vista dalla Luna (Bompiani), L’uomo d’argento e Confessioni di uno spammer (entrambe E/O). Pubblica articoli e reportage per Internazionale, Il Venerdì di Repubblica e MinimaetMoralia. Con il teatro è impegnato dal 2014.
Morici, lo spettacolo segna un ritorno sul palco di Spazio Rimediato.
Sono legato a questo luogo così intimo in cui metto in scena un adattamento con misure ridotte rispetto al resto del tour. Il giorno seguente sarò al Teatro La Fenice di Arsoli (Roma) e il cartellone prevede anche un appuntamento nella Capitale sabato 7 maggio all’auditorium Parco della Musica.
Cosa è lecito aspettarsi da questo spettacolo?
Alexo è un pretesto per parlare del rapporto che abbiamo e abbiamo avuto con le tecnologie. Provo a raccontare come dal telefono al citofono, passando per internet e telefonini, le tecnologie e l’intelligenza artificiale siano entrate anche nei nostri rapporti sentimentali, con tutto quello che ne consegue. Non è uno spettacolo di improvvisazione comica, del tipo “stand up comedy”, ma comunque è concepito per far ridere e far riflettere.
A che tipo di pubblico si rivolge?
Il mio è un pubblico incentivato dal passaparola. E sono contento che negli ultimi anni le cose stiano andando bene, questo grazie anche ai contributi che circolano in rete.