A Sanremo per fare delle canzoni successi da ricordare
Giubbino da 200 grammi e zaino leggero sulle spalle per fare due passi sul litorale sanremese. Il maestro aquilano Leonardo De Amicis si gode quel poco di tempo libero in sella alla sua bici. «Un po’ di movimento nelle pause di lavoro», commenta. Pause che, man mano che si avvicina la prima settimana di febbraio, si fanno sempre più corte.
Sale la tensione, anche per uno come lui, abituato a grandi carichi di stress e a lavorare senza soluzione di continuità tutto l’anno.
Anche nel 2022, De Amicis è stato confermato direttore musicale del Festival di Sanremo, incarico già rivestito nel 2020 e nel 2021, sempre al fianco di Amadeus. Sì, ma cosa fa un direttore musicale, oltre a dirigere l’orchestra del teatro Ariston e fare da raccordo con gli altri direttori che si alternano a seconda delle canzoni assegnate? «La cosa più importante è la composizione musicale dell’orchestra», ha spiegato in una serie di interviste all’indomani della riconferma. «In queste edizioni ho fatto grandi cambiamenti perché è cambiato il modo di suonare, tutto si evolve e dunque deve cambiare anche il taglio dell’orchestra. In generale seguo tutta la parte musicale, dagli stacchi alle esibizioni di conduttori e ospiti. Cantautori e interpreti in gara invece hanno il loro direttore».
E anche sul podio dell’Ariston l’Abruzzo brilla, con il maestro teramano Enrico Melozzi che lo scorso anno diresse i Maneskin vincitori. Stavolta orchestrerà e dirigerà i brani di Giusy Ferreri, la spagnola Ana Mena, il duo Highsnob e Hu (Michele Matera e Federica Ferracuti). Un compito stimolante, specie in un’edizione che mescola un po’ le carte, combinando la presenza di artisti dalla carriera consolidata nel panorama musicale italiano – si pensi ad esempio a Morandi, Ranieri. Iva Zanicchi o Elisa – con nuove generazioni e generi contemporanei.
Il primo atto a metà dicembre, con Sanremo Giovani.De Amicis ha fatto parte della commissione artistica insieme a Claudio Fasulo, Gianmarco Mazzi, Massimo Martelli. Con Amadeus, direttore artistico del Festival, hanno designato i primi tre classificati che si esibiranno insieme ai big: pariamo di Yuman, con “Ora e qui”, Tananai con “Testo occasionale” e “Matteo Romano con Virale”. Nato a Corvaro (Rieti), ma aquilano di adozione – e di formazione artistica – De Amicis si è trovato a dire al Fatto Quotidiano: «Mi sono ritrovato per caso a vivere una vita straordinaria e la “colpa”, o il merito, è di Gianni Morandi che mi ha chiesto di dirigere l’orchestra di un suo programma».
Si trattava di “”C’era un ragazzo”, andato in onda su Rai Uno nei primi mesi del 1999. Per la Rai ha realizzato le musiche dei programmi diretti da Roberto Bolle “La mia danza libera” e “Danza con me”. Ha inoltre curato gli arrangiamenti e diretto l’orchestra per “Stasera pago io” con Fiorello” (2001 e 2002). Ha poi lavorato con Carlo Conti, Raffaella Carrà, Vincenzo Salemme, Massimo Ranieri e Gigi D’Alessio. Dal 2009 al 2015 è stato direttore artistico di “Ti lascio una canzone” condotto da Antonella Clerici.
Ha poi ideato l’evento “Cocciante canta Cocciante”, trasmesso su Rai 2 e questa collaborazione ha spinto il cantautore a partecipare a più edizioni della Perdonanza, di cui De Amicis è direttore artistico dal 2018. È stato autore e direttore musicale delle prime tre edizioni di “The Voice of Italy”. «Stiamo lavorando con controlli serrati», assicura, «per garantire un’edizione in sicurezza che ritrova il pubblico di sempre. Lo scorso anno, lavorare senza pubblico è stato tutt’altro che facile».