Michela Andreozzi porta il Carosello ad Alba Off
A volte si cercano ricordi di infanzia attraverso immagini e suoni che non ci sono più, neanche in tv. Se non attraverso la striscia quotidiana di Techetechetè. Atmosfere di un tempo in cui Raffaella Carrà duettava con Topo Gigio, le domeniche erano solo in bicicletta, dalla Malesia arrivava Sandokan, l’Italia non riusciva a vincere i Mondiali e le serate le passavi con Sandra e Raimondo, pane burro e zucchero a merenda, l’Almanacco del giorno dopo, gli amici del cortile.
Quelle stesse atmosfere rievocate dallo spettacolo “A letto dopo Carosello”, realizzato e interpretato da Michela Andreozzi che in scena torna bambina alla metà degli anni ‘70, in un decennio emozionante e rivoluzionario. In un esilarante viaggio interattivo accompagnato dalle musiche, suggestioni e i colori dell’epoca, la Andreozzi dà il suo personale omaggio alle icone di quegli anni, da Franca Valeri a Gabriella Ferri, passano dal bianco e nero al colore, dalla comicità leggendaria del sabato sera al sinistro fascino degli sceneggiati, dai motivetti delle pubblicità alle sigle dei telefilm, dalle rubriche ai varietà che hanno reso indimenticabile la nostra televisione.
Mercoledì 18 agosto alle 21 lo spettacolo è inserito nella rassegna estiva di Alba Off all’anfiteatro romano di Alba Fucens, la rassegna organizzata dal Teatro Off Limits di Avezzano e dalla compagnia Teatranti Tra Tanti. L’attrice va in scena all’indomani della serata con Shanna Waterstown, considerata una delle più interessanti voci blues femminili degli ultimi anni. “Sono contenta di tornare a recitare dal vivo”, sottolinea. “Siamo stati fermi per oltre un anno a causa delle tante problematiche relative alla situazione attuale ed è finalmente arrivato il momento di ripartire, con una piccola tournée che mi porterà anche nel sud”.
Cosa l’ha spinta a concepire uno spettacolo di questo tipo?
Ho voluto rivivere l’atmosfera di quegli anni intensi, così vicini e diversi, raccontando le tragicomiche vicende di una bambina qualsiasi – come lo ero io – e della sua famiglia, la scuola, gli amici, le vacanze. Un’epoca che fa bene al cuore ricordare, soprattutto in un momento storico in cui c’è bisogno di tenere a mente che siamo stati leggeri, coraggiosi e pieni di fiducia. E forse possiamo esserlo ancora.
Tra le figue dell’epoca anche Raffaella Carrà, che ricordo ne ha?
Ha lasciato un segno indelebile. Non a caso, lo spettacolo si apre con “Strapazzami di coccole”, una delle canzoni che ricordo di più anche per via del simpatico duetto con Topo Gigio. Insieme a Claudia Gerini, con cui ho lavorato anche nel film Nove lune e mezza, stavamo pensando a portare in scena un omaggio a icone di quel tempo, come lei, Loretta Goggi e via dicendo.
Programmi come Tale e Quale Show o Colorado Cafè hanno messo in luce il suo talento, ma aumenta il suo impegno dietro la macchina da presa
In questi ultimi mesi ho lavorato molto nel cinema e nelle serie tv, come “Guida astrologica per cuori infranti”, produzione originale italiana Netflix creata e diretta da Bindu de Stoppani e co-diretta da me. Questo mi ha fatto mancare di meno il palcoscenico.
Come ha vissuto questo tempo?
Vorrei usare una parola abusata, ma appropriata: resilienza. A febbraio ho avuto il Covid ma sono riuscita ad affrontarlo senza particolari difficoltà, assumendo integratori e stando molto attenta. Mi ritengo comunque fortunata. Poi sono tornata a lavorare e questo mi ha dato la forza di guardare oltre.
Che ricordi la legano all’Abruzzo?
Da giovanissima ho avuto due fidanzatini abruzzesi, entrambi di Ovindoli.
di Fabio Iuliano – fonte: il Centro