Realtà e finzione all’ombra di Collemaggio
La magia di Santa Maria di Collemaggio, in un intreccio narrativo che raggiunge e ingloba l’Amphisculpture di Beverly Pepper al Parco del Sole. Questo è il perimetro del docufilm Il segno della rinascita, prodotto dalla Visioni Future in collaborazione del Cinema Teatro Zeta, diretto da Manuele Morgese. Una partnership che già aveva realizzato progetti di impegno artistico e sociale: dai corsi di cinema per ragazzi ai contenuti per i “Cantieri dell’immaginario”; dai materiali video e multimediali creati per le produzioni Teatro Zeta ai cortometraggi di Luca Cococcetta Mi fa male e Distanza, con Iaia Forte e lo stesso Morgese.
Entrambi i lavori sono risultati vincitori in numerosi festival europei e non. Un intreccio narrativo, dunque, che fonde documentario e fiction. La parte documentaria racconterà, attraverso immagini, suoni ed esperienze, il recupero della Basilica e il legame storico di questa con la comunità aquilana, mentre la parte fiction seguirà il ritorno all’Aquila di una giovane famiglia segnata dal terremoto ma profondamente legata alla sua città e pronta, grazie a due forti figure femminili, a riaffrontare il futuro. Protagonista sul set sarà Alessandra D’Elia (attrice del Teatro Stabile Galleria Toledo a Napoli e di cinema con Martone, Corsicato e Salvadores). Sarà affiancata da Morgese e, per la prima volta sullo schermo, dalla figlia dell’attore regista, Mirabel.
L’anteprima de Il segno della rinascita è prevista per il prossimo settembre al Cinemazeta. Il segno della rinascita ha il patrocinio della Regione Abruzzo e del Comune dell’Aquila. Il progetto è stato presentato al bando sul cinema e audiovisivo della Regione ottenendo il punteggio più alto in Regione. Un lavoro che segna una condizione importante anche alla luce di rilanciare le potenzialità turistiche di un territorio che ha fatto i conti prima con il terremoto e poi con la pandemia. Alla luce di questo, tante piccole realtà hanno collaborato alla realizzazione del prodotto finale. (fab.i.)