L’Aquila, protesta in musica a piazza Duomo
Un mixer da 16 canali e due casse preamplificate. Una canalina passacavi per far arrivare la corrente al centro di piazza Duomo e due microfoni gelato. Un piccolo set di supporto al flash mob di musicisti, tecnici ed esercenti scesi in piazza per tenere accesi i riflettori su un settore in crisi, oltre che per dire no al coprifuoco, per durata la restrizione più resistente: supera il lockdown o le zone a colori.
«Quando sono sceso in magazzino per caricare l’amplificazione da portare in piazza avevo le lacrime agli occhi», rivela Roberto Rovini, che ha scelto di aderire alla mobilitazione col supporto tecnico di Americo Luce. «C’era polvere dappertutto, segno di un lungo periodo di inattività. Di fatto, lavoriamo a singhiozzi da oltre un anno, fatta eccezione la breve pausa estiva». Le sue parole danno il senso di una mobilitazione fatta anche per porre l’accento sull’attività artistica interrotta dalla pandemia e sulle gravi ripercussioni all’economia locale e al turismo. Strumenti a terra al centro della piazza. Chitarre, percussioni, ukulele e fiati per improvvisare pezzi di brani, rigorosamente estemporanei e liberi. Spazio al virtuosismo di Lorenzo Bernardi all’armonica, bravissimo nel blues. Oppure al carisma e al fascino di Alessandra Rossi, che ha affinato la sua tecnica vocale alla Factory Sound. Gli assoli di Stefano Millimaggi o di Jackson Bizimana.
Ma soprattutto le parole di Diego Del Vecchio. «La nostra», ha ribadito, «è una protesta pacifica e nel rispetto delle regole, per chiedere di essere ascoltati dal Governo. Vogliamo ribadire che se c’è davvero la volontà di far ripartire tutti i settori economici, il coprifuoco non è certo la strada giusta da intraprendere. Il coprifuoco oggi è una misura che penalizza le attività, ormai in ginocchio da più di un anno. Lo spettacolo all’Aquila è forte attrazione per il turismo in vista della stagione estiva, penalizzata nel capoluogo anche dal clima. Non c’è più tempo da perdere». Una mobilitazione nel rispetto delle difficoltà del momento e, soprattutto, delle persone colpite dalla pandemia. Alle vittime del Covid è stato dedicato un minuto di silenzio. «Devono darci fiducia», spiega la psicologa Eleonora Visalli, «il mio punto di riferimento per la professione è Franco Basaglia che diceva che la libertà è terapeutica. Il coronavirus non è soltanto un problema fisico ma anche sociale e mentale. Chiediamo che si facciano dei passi in avanti, anche grazie ai vaccini».
Alla logistica della manifestazione ha collaborato il dj Marco Carosone. Presente una piccola delegazione di Radio Stella 180 che fa riferimento alla realtà di Casematte. «Riteniamo che il coprifuoco sia una misura penalizzante e per nulla scientifica», ha detto Alessandro Tettamanti. «Impedendo attività di tipo sociale si incorre in altri tipi di malattie che magari non ci segnalano gli epidemiologi». Del Vecchio ha chiarito che la manifestazione non segue dettami di partito. «Il fatto che alcune forze politiche abbiamo animato battaglie simili non ci confonde. Noi andiamo avanti per la nostra strada, perseguendo quello che riteniamo sia giusto. Rappresentiamo la gente che vuole tornare a vivere e riappropriarsi della libertà di svolgere regolarmente il proprio lavoro o a godere della propria città».
di Fabio Iuliano – fonte: il Centro
Foto Luigi Baglione