Sharper, la notte dei ricercatori diventa digitale
21 Novembre 2020 Condividi

Sharper, la notte dei ricercatori diventa digitale

Neanche la zona rossa è riuscita a fermare Sharper, la notte europea dei ricercatori, che vedrà però svolgere online tutte le iniziative dell’edizione 2020. Un programma di 3 giorni, da giovedì 26 a sabato 28 novembre, con 40 appuntamenti di divulgazione scientifica sui temi alla portata di tutti. Tra gli ospiti anche l’attore Neri Marcorè.
Tutti i link di accesso saranno disponibili sul sito www.sharper-night.lngs.infn.it. Tante le novità con un’attenzione particolare a studenti e famiglie.

Si comincia il 26 novembre con “Gran Sasso videogame” il gioco interattivo basato su problemi scientifici. “L’Universo in musica”, un viaggio musicale nella scienza condotto da un fisico d’eccezione, Fernando Ferroni, maestro di fisica delle particelle. E ancora, “Tra arte e scienza” un dibattito sul dialogo tra artisti e scienziati dal Maxxi dell’Aquila la cui apertura, in programma lo scorso 6 novembre, è stata rinviata nel rispetto delle norme anti Covid. Il museo, comunque, partecipa con questa originale iniziativa.

La giornata del 27 vedrà un focus su “Borexino, anno 2020”, il racconto della prima evidenza dei neutrini con l’esperimento nei Laboratori nazionali del Gran Sasso. In programma anche “La scienza e la tecnologia al servizio della giustizia” con la polizia scientifica. Sempre nello stesso giorno “Underground Universe-Risonanze nel silenzio cosmico”, un viaggio nel tempo condotto da Marcorè nei Laboratori del Gran Sasso.

L’AQUILA, LEZIONE-CONCERTO PER LA NOTTE DEI RICERCATORI AL FRAME STUDIO

Sabato 28, spazio alle scuole con “Giochiamo con la fisica”, “La magia dell’elettricità”, “A scuola con i supereroi” e “La matematica di Google e Netflix”. «Ritengo molto importante dare continuità a un’iniziativa che ha sempre avuto un grande seguito e notevole partecipazione di pubblico, questo malgrado la grave situazione di emergenza in cui ci troviamo», ha detto il professor Ezio Previtali neo direttore dei Laboratori nazionali del Gran Sasso. «Pur nell’attuale organizzazione dell’evento da remoto, considero essenziale che i ricercatori dei Lngs mantengano il contatto con il territorio in cui operano e che, nonostante le difficoltà, questa importante finestra di scambio culturale venga salvaguardata».

Sulla stessa linea il professor Eugenio Coccia, rettore del Gssi: «È importantissimo continuare a creare nuove forme di comunicazione e diffusione della ricerca scientifica in questo difficile momento. È una responsabilità che i ricercatori sentono oggi in modo speciale». «Stiamo dando continuità a una manifestazione importante per la condivisione dei saperi» è il commento del sindaco Pierluigi Biondi.

di Fabio Iuliano – fonte: il Centro