Il manifesto dei cervelli ribelli
Chi sono i cervelli ribelli? Gianluca Nicoletti ci racconta la sua storia personale e di come una situazione apparentemente limitante si sia rivelata occasione per una inaspettata consapevolezza di se stesso.
Protagonista è la sua capacità di interpretare l’esperienza di genitore di un ragazzo autistico come slancio verso una lettura nuova e dissacrante del proprio valore e del proprio essere al mondo.
Nicoletti propone di guardare alla diversità come altra capacità di relazionarsi e conoscersi, al di fuori di ogni comoda omologazione. Il racconto che ci regala, a tratti pungente e sarcastico, in realtà disvela un pensiero estremamente positivo e costruttivo.
Questo è il ritratto semiserio di Gianluca Nicoletti: giornalista, nasce a Perugia a metà degli anni 50. Resta imprigionato in vicoli medievali e sogni di gloria fino ai primi anni 80. Emigra nella Capitale con una finta lettera di raccomandazione di uno zio arcivescovo mai esistito.
Millanta abilità e inizia a lavorare in Rai, fa una sorprendente carriera fino ai primi anni del nuovo millennio, poi esce in malo modo da Direttore. Inizia a scrivere e parlare di tutto, soprattutto di protesi emotive, fughe domestiche e del figlio autistico Tommy, che diventa la sua ombra.
Mentre riflette sul da farsi quando dovrà lasciarlo orfano, si fa analizzare il cervello da luminari della psichiatria; è stato diagnosticato autistico anche lui. Ora si sente figlio di suo figlio, è rinato grazie a Tommy nella nuova dimensione dei “cervelli ribelli”.
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