Tinti porta ironia e risate nella sua L’Aquila
Strano mestiere, di questi tempi, quello dello stand-up comedian, in piedi con la quarta parete che non esiste e il pubblico da tenere attivo battuta dopo battuta. Strano mestiere con la sala semibuia, le poltrone distanziate e le mascherine a coprire le espressioni del viso della gente. «Ogni tanto mi tocca chiedere alla gente di dire qualcosa, per non avere l’impressione di parlare di fronte a un pubblico sagomato», si era trovato a dire Daniele Parisi, artista scelto da Spazio Rimediato – il teatro off dell’Aquila – per l’apertura di stagione qualche settimana fa.
Un cartellone che ha ospitato anche Davide Grillo e che ora prosegue, sabato 17 ottobre, con Daniele Tinti.
Doppio appuntamento, come di consueto in era Covid, alle 19 e alle 21. Nato a Roma nel 1990, Tinti da piccolissimo si è trasferito all’Aquila per poi tornare nella capitale subito dopo il terremoto del 2009. «Di qui mi sono iscritto all’università», dice di sé, «portando a casa una laurea in scienze politiche, fondamentale per una carriera di comico che si rispetti». Una carriera che, ironia a parte, lo sta portando su palchi di tutta la Penisola, con varie partecipazioni a programmi televisivi sulla stand up comedy.
Una carriera che però fa i conti con le restrizioni del coronavirus. «Il 3 marzo sono riuscito a esibirmi a Torino», racconta, «sarei subito dovuto andare a Brescia, ma lo spettacolo mi è stato annullato. In caso contrario, avrei fatto fatica a rientrare a Roma prima dell’inizio del lockdown. Una circostanza che mi ha messo in condizione di rappresentare il mio “Daniele Tinti live” pochissime volte e rende di fatto preziosa questa serata all’Aquila». Sembra tutto improvvisato, ma in realtà c’è una scaletta ben precisa che ruota intorno a queste domande: “Come fanno l’amore gli americani?” “Cosa vanno a fare tutti i trentenni a Milano?” “Cosa pensa chi assume stupefacenti?”.
Domande poste senza avere le risposte in tasca, ma solo delle ipotesi da declinare intervento dopo intervento.
Non si tratta dell’unico appuntamento del weekend allo Spazio Rimediato. Venerdì, continuano i laboratori open della rubrica P.a.r.i. (Prestazioni artistiche rimediate), con un confronto tra tutti gli invitati a mettersi in un momento (in questo caso sul palcoscenico) al posto di un ipotetico artista, avendo a disposizione una sorta di atelier, dove tutti possono creare “arte”. Protagonista dell’incontro è Giorgio Serri. Il laboratorio inizia dalle 15. Domenica 18, infine, Francesca Catenacci e Cecilia Cruciani porteranno in scena una serie di sketch per i più piccoli dal titolo “Teatro a merenda”. Appuntamento alle 15.30 e alle 17.30. Un’iniziativa in collaborazione con Brucaliffo.
«Dalle ricerche recenti», spiega Giuseppe Tomei, uno dei direttori artistici, «i luoghi dove si fanno spettacoli dal vivo sono tra i più sicuri, con un solo contagio registrato su un flusso nazionale di oltre 350mila persone. Siamo contenti di riuscire a portare avanti una programmazione così variegata a servizio della città».