L’Aquila, lezione sulle origini del flamenco
Il Cpia (Centro provinciale di istruzione adulti) dell’Aquila ha ospitato una lezione seminario dal titolo “Musica, non-poesia e flamenco sulle orme di Federico Garcia Lorca”.
Sullo sfondo il libro New York Andalusia del cemento – il viaggio di Federico García Lorca dalla terra del flamenco alle strade del jazz di Fabio Iuliano (Aurora edizioni 2016).
Un volume che ripercorre le principali tappe artistiche e biografiche del poeta granadino. Qual modo migliore per farlo se non quello di entrare nei suoi ambienti, spostarsi lungo la linea immaginaria tracciata dal suo cammino? Il libro propone un approccio di questo tipo.
Il racconto della storia di un poeta, vittima della guerra civile spagnola, a cui sono bastati 38 anni per entrare nell’Olimpo dei grandi della letteratura mondiale di tutti i tempi.
“Some die just to live”, cantano i Pearl Jam in Immortality. Oggi infatti il nome di Lorca si trova accanto a quello di Miguel De Cervantes in cima alla lista degli autori spagnoli più tradotti e amati.
Ha partecipato alla lezione la ballerina di Flamenco, Ilaria De Angelis che ha accennato i passi di alcuni degli stili che hanno maggiormente influenzato i componimenti in prosa e in poesia del poeta gradino. Le basi teoriche della lezione sono state tracciate da Irene De Amicis.
Un racconto che parte dalla colonna sonora, perché la sua vita rappresenta una sorta di tragitto simbolico tra il nord e il sud, l’oriente e l’occidente, l’orologio e il tempo. Il tutto condito da una smisurata passione per la musica che ha costituito la porta principale con la quale Lorca è entrato in contatto con il mondo dell’arte.