Consolle al femminile a scandire il ritmo delle notti aquilane
Occhi quasi da orientale e un nome d’arte che in lingua wolof significa “solo la pace” Benedetta Lucarelli, alias Djamrek, incarna forse meglio di altri la figura di “dj-personal trainer” introdotta dal Gym Club, il bar-ristorante all’interno del complesso sportivo di viale Ovidio, il cui allestimento, affidato alla creatività di Valerio Panepucci e Daniele di Fabio, costituisce una sorta di esperimento dell’estate. Il tentativo, piuttosto ambizioso, è quello di coniugare la movida a uno stile di vita sano, da sportivi appunto. Forse non tutti colgono il senso degli “allenamenti intensivi” a base di cocktail, ma le premesse ci sono per una serata alternativa.
E una come Benedetta te la immagini anche a scandire i movimenti nell’area fitness. Ventuno anni, originaria di Sora, ha conquistato le consolle del centro storico tra un esame e l’altro della facoltà di mediazione linguistica dell’ateneo aquilano. Un profilo di quelli che non passerebbero inosservati su Spotted Univaq. “Questa città ha bisogno di spazi per i giovani”, sottolinea, “e mi piace poter contribuire con la mia musica”.
Già la musica, in un contesto metropolitano dove il commerciale sembra andare per la maggiore, lei sembra cavarsela bene con l’house, la techno e con la tech-house che, come suggerisce la definizione stessa, è la fusione dei due generi.
Quello che ne deriva è una techno più ammorbidita, con sonorità mutuate dalla corrente deep house. Mantiene comunque una struttura essenziale, con figure ritmiche elaborate e arrangiamenti scarni, puntando nella maggior parte dei casi a una raffinata modellazione dei suoni, ottenuta attraverso sintetizzatori e software. Benedetta fa parte delle nuove leve tra le dj al femminile, come Miss Giorgia Nanni, del resto.
Non è raro vedere in giro d’estate una coppia ben più navigata, parliamo delle Indiesponenti.
Sara Scarsella e Lucia Civisca, entrambe aquilane, trentenni, dj le cui scelte – come del resto suggerisce il nome che hanno scelto – virano più verso un omaggio alla musica indipendente, passando anche per l’alternative rock. Lavorano insieme da quasi cinque anni ma sono amiche da sempre. Ufficialmente hanno debuttato al “Set”, lo scenario creato in quel di Monticchio tra musica live e dj set.
Nel corso degli anni si sono trovate ad affiancare gente come Fabrizio Moro, lo Stato Sociale i Marlene Kuntz e gli Afterhours. Sono entrambe ai controlli con il “back to back”: si mette su un disco a testa dall’inizio alla fine della serata. Non c’è mai una scaletta preparata, ma si va avanti a sensazioni.
Sempre restando nella scena alternativa, non si può fare a meno di far riferimento a Dirty Red, alias Vera claps, alias Cristiana Colangelo che alle spalle ha una carriera come musicista di tutto rispetto, portando sul palco una parte importante della produzione musicale cittadina, dai Rio Save ai Vega’s.
Voce solista e autrice, conferisce a tutte le sue esecuzioni un tocco speciale di carattere, dolcezza e forza. Sentimenti che poi riesce a trasferire alla consolle. Musica e denuncia sociale anche. Di recente, in occasione del Peltuinum Theater fest ha accompagnato con i suoi dischi la proiezione del documentario Home, di Yann Arthus-Bertrand. La pellicola denuncia gli effetti nefasti delle attività dell’uomo sull’ecosistema, sul clima e le ripercussioni a lungo termine delle attività umane sul futuro del pianeta.