
Pulp, l’attesa secondo Bukowski
Aspettammo e aspettammo. Tutti. Ma lo strizzacervelli non sapeva che una delle cose che fa ammattire la gente è l’attesa? La gente aspettava tutta la vita. Aspettava di vivere, aspettava di morire. Aspettava in coda per comprare la carta igienica. Aspettava in coda per i soldi. E se non aveva quattrini aspettava in code più lunghe. Si aspettava di andare a letto e si aspettava di svegliarsi. Si aspettava per sposarsi e si aspettava per divorziare. Si aspettava la pioggia e poi si aspettava che spiovesse. Si aspettava per mangiare e poi si aspettava per mangiare di nuovo. Si aspettava nello studio dello strizzacervelli con una manica di psicopatici e ci si chiedeva se non si era uno di loro. Devo avere aspettato così (da “Pulp: Una storia del XX secolo. Charles Bukowski)