Meanwhile in America….
“Da oggi cambia tutto, da oggi l’America prima di tutto”. Trump ha giurato e da questo pomeriggio è ufficialmente il nuovo presidente degli Stati Uniti. Una giornata storica non solo per gli Usa ma anche per il mondo intero che oggi assiste in diretta tv all’insediamentodel 45esimo presidente americano. Dopo la colazione alla Blair House e la breve funzione religiosa alla chiesa St. John’s, Trump ha incontrato Obamaalla Casa Bianca per il passaggio del testimone: il tempo di un tè a quattro (con l’ex e la nuova first lady), prima di spostarsi al Campidoglio per ilgiuramento. “Torneranno i posti di lavoro, tornerà il benessere. Torneremo a vincere”, ha detto Trump nel suo discorso inaugurale, denso di nazionalismo e populismo. Per l’Inauguration day, Trump non ha rinunciato alla cravatta rossa delle migliori occasioni, che spesso l’ha accompagnato durante la campagna elettorale. Con lui, immancabilmente, c’è Melania, vestita in un abito Ralph Lauren celeste chiaro: un look che a molti ha ricordato quello di Jackie Kennedy.
Alla Casa Bianca la nuova coppia presidenziale è stata accolta con grandi sorrisi dai predecessori. Uscendo per l’ultima volta dallo studio ovale, Obama si è congedato con un nuovo “grazie” agli americani. Accanto a lui Michelle, in un sobrio outfit rosso scuro, ha ricevuto l’omaggio di Melania: una scatola Tiffany che, a detta dei più informati, conterrebbe una cornice. Dopo il tè, vecchio e nuovo presidente hanno percorso la Pennsylvania Avenue verso Capitol Hill, come vuole il rituale. Si è consumato così l’addio degli Obama alla White House.
Poi è inziata la vera cerimonia di inaugurazione. Alle 12 (le 18), l’evento più atteso: il giuramento di Trump, seguito dal discorso inagurale, meno di 20 minuti che rappresentano il manifesto programmatico del nuovo capo degli Usa. Tra il pubblico anche la rivale sconfitta, Hillary Clinton: “Sono qui oggi per onorare la democrazia”.
“Oggi è una cerimonia storica, il potere viene trasferito da Washington a voi, agli americani”, ha affermato il presidente nel suo discorso, tutto rivolto al “popolo”. “Noi cittadini americani siamo uniti in un grande sforzo nazionale per ricostruire il nostro Paese e ripristinare le promesse. Insieme determineremo il corso dell’America e del mondo per molti, molti anni nel futuro”, dice il tycoon, assicurando che la sua presidenza “restituirà il sogno americano agli americani”.
“Compra e assumi americano“, è uno degli slogan sfoderati da Trump, che ha riconfermato in questa occasione la sua linea protezionistica in campo economico. Poi la promessa: “Faremo l’esercito più grande mai esistito, torneremo a vincere”.
“Siamo tutti sotto attacco e solo noi possiamo proteggerci a vicenda. Restiamo uniti, marciamo insieme, per i prossimi quattro anni”. Questo l’appello lanciato dall’attrice America Ferrera aprendo a Washington la manifestazione di protesta contro il neo presidente Donald Trump che vede gia’ in piazza migliaia di persone pronte a marciare lungo il National Mall nella capitale. Una mobilitazione cui aderiscono molte personalita’, volti noti dello spettacolo, artisti, tra cui Scarlett Johansson, Ashley Judd e Michael Moore. Hillary Clinton ‘in campo’, su Twitter, con le donne che scendono in piazza a Washington e in tutti gli Stati Uniti per protestare contro Donald Trump. ”Grazie per parlare e marciare per i nostri valori. E’ importante come sempre. Ritengo che siamo sempre piu’ forti quando siamo insieme” twitta Hillary, rifacendosi allo slogan della sua campagna elettorale, ‘Stronger Togheter’.
La protesta contro Donald Trump si fa ‘globale’ e si attende fino ad un milione di persone nelle piazza di tutto il mondo con manifestazioni e marce ispirate alla massiccia mobilitazione a Washington per la ‘marcia delle donne’. Da Londra a Berlino, da Atene a Parigi, da Milano a Roma, da Sidney a New Delhi a Stoccolma si sono gia’ svolte o sono in corso numerose dimostrazioni.
E dal sito della Casa Bianca ‘spariscono’ sezioni clima, diritti’ – Le pagine sui diritti civili, il cambiamento climatico e i diritti Lgbt spariscono dal sito della Casa Bianca di Donald Trump. La sezione sul cambiamento climatico è stata sostituita da An American First Energy Plan, in cui non si parla di clima e si afferma che il presidente “è impegnato a eliminare le politiche non necessarie e dannose come il Climate Action Plan”. La pagina sui diritti civili è stata rimpiazzata dalla sezione Standing Up for Our Law Enforcement Community, in cui i timori su come la polizia agisce vengono sostituiti dalla richiesta di aumentare il numero delle forze dell’ordine. Nel sito le parole ‘nero’ o ‘afro-americano’ non compaiono in nessuno dei documenti sulle prossime politiche di Trump, cosi’ come non c’e’ una sezione dedicata a uno dei temi che ha piu’ cavalcato nella campagna elettorale, l’immigrazione.
Ps Eddie Vedder ci aveva provato a raccontare un’altra storia ma niente da fare…