Effetto Trump, cosa succede ora: possibili scenari
A ridosso dell’elezione di Donald Trump come 45esimo presidente degli Stati Uniti, la testata The post internazionale ha elaborato una semplice analisi per valutare i possibili scenari nel suo mandato. “Trump, si legge nell’articolo”, ha promesso, “che da presidente onorerà l’impegno impresso nei suoi berretti da baseball bianchi e rossi: “Make America Great Again”, attraverso tutte quelle promesse – spesso colorite e a volte estreme – fatte in campagna elettorale, che hanno fatto rabbrividire tanti statunitensi e rassicurato altri. In generale, sarà premura di Trump, “cancellare Obama dai libri di storia”, eliminando ogni provvedimento espressione della sua amministrazione. Ecco quali sono gli scenari possibili ora che Trump ha ottenuto la carica come 45esimo presidente degli Stati Uniti”.
Oltre ad essere un provvedimento impossibile da realizzare integralmente, gli analisti hanno messo in guardia sul fatto che danneggerebbe l’economia degli Stati Uniti, privando il paese di una fetta importante di forza lavoro. Dovrà piuttosto trovare il modo di regolarizzarli. In campagna elettorale aveva inoltre promesso di voler eliminare il cosiddetto Ius soli, il diritto di cittadinanza per nascita sul territorio statunitense. Quello che invece potrebbe portare avanti è l’espulsione degli immigrati con precedenti penali. Secondo i dati ci sarebbero meno di 168mila persone in questa situazione, ma Trump riferisce che siano invece 2 milioni. Tra le sue intenzioni c’è anche quella di sospendere l’immigrazione da quelle regioni “a rischio terrorismo”, tra cui ad esempio la Siria. E, infine c’è la tanto discussa questione del muro al confine con il Messico. Anche lì Trump potrebbe fare marcia indietro. Come lui stesso ha ammesso, certo non sarà una priorità del “primo giorno di amministrazione”, ma comunque potrà essere messo in cantiere verso la fine del suo mandato. In campagna elettorale aveva detto: “una nazione senza confini non è una nazione”, riferendosi a quel muro, che nella realtà è però impensabile da realizzare integralmente.
Economia: In campagna elettorale Donald Trump aveva promesso una “significativa crescita del Pil, la creazione di un enorme numero di posti di lavoro e un aumento dei salari al netto delle imposte per i lavoratori. L’America ha bisogno di un piano audace, semplice e realizzabile in base a principi economici conservatori”, aveva più volte ribadito, promettendo agevolazioni fiscali e riduzioni per la classe media americana, la diminuzione del debito e del deficit, l’aumento dei posti di lavoro e la crescita economica.
La Nato e la politica estera: In politica estera vale, più che mai, l’imperativo “America First” del suo slogan (qui il suo programma sugli affari internazionali). Nonostante Trump abbia più volte detto che non promette con certezza l’aiuto a uno dei paesi membri come prevede il trattato di nord Atlantico, l’ipotesi di uno smantellamento totale della Nato, come accennato spesso, è praticamente impossibile. Donald Trump piuttosto proverà a ridimensionare l’impegno degli Usa. Più volte ha ribadito di voler far pagare di più agli alleati Nato per la difesa, “altrimenti si difendano da sé”.
Un altro punto fermo del programma di Trump è quello del disimpegno internazionale: mandare truppe all’estero solo se “assolutamente necessario”, invertendo completamente la rotta rispetto al passato. Uno degli obiettivi forse più citati in campagna elettorale è quello di sconfiggere l’Isis definitivamente e anche quello di contenere i programmi nucleari dell’Iran. Per quanto riguarda il commercio, Trump potrebbe voler inaugurare una nuova era di protezionismo, allontanandosi dalla classica impostazione liberista. Con ogni probabilità vorrà rinegoziare i trattati di libero scambio con Canada e Messico e tirarsi fuori dal Tpp, il trattato Trans-Pacifico.
Ambiente: Che il cambiamento climatico sia considerato da Trump una menzogna non è un mistero. L’ha più volte ribadito, aggiungendo che la spesa miliardaria degli Stati Uniti per i programmi climatici delle Nazioni Unite sarà notevolmente tagliata se non azzerata. Nei progetti di Trump vi è inoltre l’implementazione della produzione di gas naturale e petrolio prodotto sul territorio statunitense.
La Corte Suprema: La prima decisione di Trump potrebbe essere la nomina del nuovo giudice della Corte Suprema, per rimpiazzare il giudice Scalia, morto ormai sei mesi fa. Il Congresso repubblicano aveva impedito a Obama di nominare il sostituto. Con ogni probabilità i democratici, come i repubblicani nei mesi scorsi, porranno il veto al Senato per bloccare la nomina proposta da Trump.
I rapporti con la Russia: Trump non ha fatto mistero dell’intenzione di voler ricucire le relazioni con la Russia, e in maniera minore anche con la Cina. Tutto questo è collegato anche con il conflitto in Siria. Come Mosca, anche Trump crede che Bashar al Assad sarà il male minore. Potrebbe quindi con ogni probabilità invertire l’alleanza con i gruppi dei ribelli portata avanti finora da Washington.