L’Aquila, il tunnel intelligente per la città del futuro
Nell’autunno 2013, il Forum nazionale sull’acqua riaccese, almeno per qualche giorno, i riflettori sul capoluogo e, in qualche modo, rappresentò un momento di confronto su tecnologie e servizi a supporto della ricostruzione. Per la prima volta al pubblico, in via Sallustio, venne mostrato un tratto di Smart tunnel, il canale intelligente dei sottoservizi che attraversa il centro storico, al cui sviluppo sono legate tante dinamiche della rinascita cittadina. Ma cos’è questo “Smart tunnel”?
UN CANALE INTELLIGENTE. Stiamo parlando di un mega cantiere, un investimento del valore complessivo di 80 milioni di euro, un’opera imponente in grado di garantire agli aquilani allacciamenti efficienti a gas, acqua, telecomunicazioni ed elettricità. Smart perché, appunto, tutte le reti saranno telecontrollate, il cablaggio percorrerà tutta la città offrendo la fibra veloce, mentre la telelettura renderà la gestione più economica. Si tratta naturalmente di un’occasione per cablare gran parte del centro storico con la fibra ottica. I servizi sono posizionati in appositi vani del tunnel che è percorribile a piedi dai tecnici; quindi, in caso di guasti o di interventi di manutenzione sulle reti, è semplice individuare il problema e intervenire. Il tentativo è quello di garantire risparmio energetico, attraverso il rinnovo delle infrastrutture per la fornitura di servizi essenziali al cittadino. «Progettare e gestire un’opera di questo genere non è stato facile», afferma Americo Di Benedetto, presidente di Gran Sasso Acqua, gestore unico del Servizio idrico integrato all’Aquila e stazione appaltante dei lavori di rifacimento dei sottoservizi, «si trattava, tuttavia, di fare qualcosa di definitivo a favore dei cittadini, senza la necessità di effettuare, per molti anni, ulteriori scavi con disagi alla popolazione che, di detriti e cantieri, ne ha avuto abbastanza».
I VANTAGGI DICHIARATI. Come in altri settori, i danni del terremoto hanno costretto gli addetti ai lavori a ripensare le infrastrutture esistenti, conferendo di fatto un valore aggiunto anche nel pieno rispetto degli standard di sicurezza ed efficienza.
LA PAVIMENTAZIONE. Quello dei cavi interrati rappresenta senza dubbio un vantaggio per l’estetica futura, ma attualmente nel centro storico i “buchi” non mancano. Secondo il progetto dei sottoservizi, ha l’obbligo di coprire il terreno scavato con asfalto provvisorio. Quest’ultimo sarà di fatto il pavimento di gran parte del centro storico cittadino per i prossimi anni, fino a quando la ricostruzione sarà ultimata. Non conviene, infatti, ripavimentare “di pregio”, con i pochi cantieri attualmente aperti e un centro quasi interamente da ricostruire: i mezzi pesanti, è evidente, rovinerebbero la pavimentazione. Il colpo d’occhio non è certo dei migliori, certo. Specie in quelle vie dove i sampietrini sono stati rimossi: via Patini, via Marrelli, via Cavour, via Annunziata, via Roio, via dell’Arcivescovado, via San Marciano, in parte di via Sallustio e non solo per via dello Smart tunnel. Il timore è che alla fine dei lavori, non tutti i sampietrini verranno ripristinati.
LE CIFRE. La lunghezza complessiva della galleria è di 12.500 metri, per un asfalto complessivo da rimuovere di oltre 26mila metri quadri (si aggiunge a oltre a 77.150 mq di sampietrini). La prima via del centro restituita alla città dopo aver installato nel sottosuolo il “tunnel intelligente” è via dei Giardini, come diffuso dalla società Asse Centrale Scarl che sta svolgendo i lavori.