Fuoco nella cucina dell’albergo di Mussolini
Il bollitore che va a fuoco, l’allarme antincendio che suona e così, nel giro di qualche ora, turisti e personale dell’hotel si ritrovano a valle. Momenti di paura nella notte tra domenica e lunedì all’hotel di Campo Imperatore a quota 2.200 metri di altitudine. Un principio di incendio, per fortuna senza gravi conseguenze, che però ha costretto la direzione della struttura a disporre lo sgombero della struttura. Una misura tutto sommato precauzionale considerando che le fiamme sono state circoscritte nell’area della cucina.
«Non ce la siamo sentita comunque di tenere i turisti nell’hotel», spiegano dalla reception. «Per questo gli ospiti sono stati trasferiti a nostre spese in due hotel a Fonte Cerreto, il Fiordigigli e il Cristallo. Qualcuno è stato anche trasferito al Miramonti di Prati di Tivo». Gli ospiti sono stati divisi in due gruppi. Una decina di loro è rimasta comunque in hotel. Un brutto risveglio comunque per tutti.
«Siamo stati svegliati dall’allarme antincendio», racconta Matteo Costantini in una testimonianza raccolta da Rete 8. «Quando siamo scesi giù ci siamo accorti del fumo proveniente dalla cucina. Nel frattempo siamo stati invitati a lasciare lo stabile, prendere la seggiovia e rifugiarci negli hotel a valle, mentre alla base della funivia erano già giunti i vigili del fuoco, i carabinieri e alcune ambulanze». Una precauzione in più, quest’ultima, in quanto nessuno è rimasto ferito. Le fiamme sono state circoscritte dai dipendenti.
«Per quanto possibile abbiamo cercato di dare una mano anche noi prima di uscire», dichiara Antonella Di Leonardo, un’altra turista. «Abbiamo aperto le porte della struttura e abbiamo raggiunto in tutta fretta i locali della funivia, dove siamo stati raggiunti dal personale. Non è stato facile per tutti, pensiamo alle famiglie con i bambini piccoli che hanno dovuto muoversi in fretta nel freddo e nella bufera. A loro è stata comunque riservata una stanza calda nei locali della funivia». Una volta raggiunto l’hotel, i vigili del fuoco hanno isolato le fiamme e hanno chiuso il gas mentre la direttrice dell’hotel faceva continuamente la spola tra lo stabile e la funivia per verificare se tutti gli ospiti avevano abbandonato la struttura.
Gli impianti sciistici ieri hanno funzionato regolarmente, così come le strutture di supporto agli amanti della neve. Dal Centro turistico hanno assicurato che l’albergo potrebbe tornare pienamente operativo anche oggi. Indagini tecniche verranno condotte per accertare la natura dell’incidente. L’albergo, famoso per essere stato la prigione di Benito Mussolini, tra il 28 agosto e il 12 settembre 1943, sino alla sua liberazione avvenuta ad opera delle forze armate tedesche, aveva riaperto l’8 dicembre dopo alcune settimane di inattività legate ai termini di scadenza del bando. La gestione, sino a fine estate, è stata dell’imprenditore Paolo Pecilli. Poi il passaggio alla Medice Srl, il cui gestore assicura il pieno ritorno a regime a strettissimo giro. Nell’attesa del ritorno della piena funzionalità delle cucine, i clienti potranno mangiare al rifugio Fontari o attendere in hotel i pasti che verranno consegnati in motoslitta.