L'Aquila, lavoro per i giovani con il distretto spaziale
Dischi vintage, wi-fi gratuito, stampanti che realizzano il faccione di Homer Simpson in 3d. Tutto ti aspetteresti da questo spazio, fuorché di trovare all’interno giovani imprenditori allo studio di soluzioni volte a rilanciare un asset tecnologico dalle potenzialità inesplorate. A via Roma, nell’area di coworking si parla di distretti spaziali, dall’impatto sul territorio delle multinazionali (Thales, Selex, Telespazio), da coniugare con l’apporto creativo delle piccole e medie imprese e, soprattutto, delle start up. Da questa sintesi può nascere un distretto aerospaziale, il settimo in Italia dopo quelli di Lazio, Campania, Puglia, Piemonte, Lombardia e Sardegna.
«La provincia dell’Aquila ne avrebbe tutte le caratteristiche», aveva ribaditoValentina Mariani, esperta di politiche di sviluppo e di diritto dello Spazio della Sapienza, a margine dell’incontro conclusivo della kermesse “Start up – Meet up”. «Dobbiamo confrontarci con la domanda fondamentale: perché farlo all’Aquila?» valuta ora Guido Arista della Elital (azienda locale attiva nel settore della sicurezza, della difesa e della logistica avanzata) «e le risposte sono tutte convincenti: un tessuto produttivo di altissimo livello, il capitale umano, il polo universitario, la posizione geografica e la presenza di un aeroporto – che se non riesce a “decollare” come scalo passeggeri – ha tutte le caratteristiche per sostenere gli sforzi di un distretto industriale all’avanguardia». Certo, l’aeroporto, per come sono messe le cose allo stato attuale, rappresenta solo una nota dolente. Ma se si arriva a una convergenza comune ogni ostacolo lo si può affrontare.
«Innanzitutto», spiega Salvatore Santangelo, una delle figure di riferimento a livello nazionale per la diffusione della cultura dell’innovazione attraverso le start up, «va cercata un’intesa politica. Per questo abbiamo chiamato in causa sin da subito il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, così come quello di Avezzano, Gianni Di Pangrazio. Mercoledì 15 luglio, ad Avezzano alle 11.30 in sala consiliare, ci sarà una conferenza stampa mirata su questo progetto. Altro nodo da sciogliere è l’apporto della Regione, tramite il vice presidente Giovanni Lolli».
Fondamentale la collaborazione tra gli atenei dell’Aquila e di Roma (La Sapienza), ma anche l’università politecnica delle Marche. «Un distretto industriale è certamente lo strumento principe per coordinare gli sforzi necessari per contemperare le esigenze di sviluppo territoriale e quelle di competitività globale» dichiara Alberto Manelli, docente alla Politecnica, bisogna delineare una road map».