«Ciao Mario, abbiamo fatto casino per te»
Gli accordi di I am mine vibrano ancora nelle casse dell’Irish Cafe mentre Daniele Millimaggi cerca nelle parole del “Calabrone verde” una ragione per guardare oltre quella maledetta slavina che la scorsa settimana si è portata via Mario Celli, uno dei suoi migliori amici. Gli sguardi della gente alle prime file sono tutti su di lui e su quel “We know you’ll be a star – sappiamo che sarai una stella”, lo slogan scelto da chi voleva bene a Mario e sapeva che tra le sue canzoni più care c’era Black, forse la ballata più famosa dei Pearl Jam.
Del resto, le canzoni del gruppo di Seattle – che Mario avrebbe ascoltato dal vivo il 22 giugno prossimo a Trieste – hanno accompagnato questo insolito addio al giovane medico. Sguardi persi nel vuoto e occhi lucidi, da parte dei suoi cari, dal fratello Paolo, scampato alla stessa tragedia, alla fidanzata Laura Cavicchi, con cui era legato da quattro anni. Però anche la voglia di stare insieme, confrontarsi sulle passioni di Mario, dalla musica, alle motociclette allo stesso snowboard.«Abbiamo fatto “casino” per lui», commenta Antonello Tresca, uno degli amici più stretti, «questa serata ha riunito persone che si conoscono da 20 anni, alcuni come me hanno cambiato città, altri hanno figli. Le stesse persone che tanti anni fa stavano al vicolo, ancora senza pensieri, ignari di ciò che sarebbero diventati». Quello stesso vicolo del Rex che ha spinto Roberto Di Marco, uno degli amici più stretti, a pensare di organizzare una cena-omaggio. Calore, empatia e gioia, emozioni che fanno i conti con un dolore grande che non si può cancellare. In questo, le canzoni dei Pearl Jam – una band che ha scritto ogni singola nota e ogni singola parola sempre basandosi su accaduti indelebili nella vita di ognuno – hanno dato alla serata un senso inedito. Dai versi di Immortality, alle parole di Alive, fino alle note conclusive di Hard Sun colonna sonora del film tratto dal libro “Nelle terre estreme”, che racconta la storia di Chris McCandless, un giovane che rischiò tutto pur di inseguire il suo ideale di libertà. Sul palco, insieme a Millimaggi, Federico Fontana, Luigi Placidi, Lorenzo Lorenzetti, Carlo Leone e Daniele Di Iorio. Emiliano Petrucci, collega di Mario ha annunciato che a lui sarà intitolata un’aula della facoltà di Medicina dedicata al Bls-emergenze.