16 Gennaio 2014 Condividi

«Nella casa del relax con perizoma e tacco venti»

ImageL’offerta base è stampata a caratteri cubitali, color giallo canarino su sfumature rosa: venti euro per trenta minuti di relax. Volantini, depliant e biglietti da visita che ti invitano a provare una nuova «promozione imperdibile». Siamo in una città d’Abruzzo. Uffici e negozi sono pieni, da un po’ di tempo, di questo tipo di annunci.

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La piantina rimanda a uno stabile a qualche centinaio di metri da casa. La curiosità, ma soprattutto il mal di schiena da stress, mi spingono a fare un salto. Del resto, chi è mai stato in un centro massaggi? Non serve certo il navigatore per trovare il posto, tante sono le decorazioni e gli ideogrammi al piano terra in un palazzo che ospita uffici e sedi di associazioni di categoria. Sul campanello c’è scritta sostanzialmente la stessa cosa del volantino: 20 euro, 30 minuti. La tipa che mi riceve è sulla quarantina. Dice di chiamarsi Lin. La saluto, improvvisando un “Ni hao” da quel poco di cinese che mi ricordo dal mio viaggio a Pechino. Il suo viso si illumina come se le avessi declinato un aforisma di Lao Tzu, ma intuisco che è il suo modo di farmi sentire a mio agio. Dietro di lei c’è una ragazza sulla ventina, minigonna e tacco da venti, appoggiata al bancone all’ingresso con aria interrogativa. Le orchidee risaltano sulla moquette rossa e il resto lo fanno le candele e le confezioni di fazzoletti usa e getta, violetto a riporto con le pareti. Anche sul banco ci sono volantini. Le indico l’offerta-base e lei prova subito a raddoppiare: «Mezz’ora trenta euro, un’ora cinquanta», cercando di convincere la mia schiena che un massaggio misto tra il thai e lo shiatsu sia la soluzione migliore.

Il tutto spiegato un po’ a parole e un po’ a gesti con quella deliziosa cadenza tipica. Mi fido dei suoi stili, ma comunque le faccio capire che più di mezz’ora non se ne parla. Mi indica il corridoio. Mi sembra di capire che ci sono tre o quattro stanze. Ciascuna è dotata di lettino, ma solo due hanno la vasca. «Perché fate massaggi pure lì?», chiedo. Lin mi indica i bocchettoni dell’idromassaggio e il bagnoshiuma. Ma il prezzo in questo caso sale. «Un’ora in vasca settanta euro», dice. Mi accontento del lettino. E qui arriva il bello: mi consegna un asciugamano e uno strano perizoma dalla forma improponibile e mi lascia solo per qualche minuto invitandomi a mettere da parte tutto il resto. Imbarazzo totale, anche perché devo subito uscire sul corridoio e farmi spiegare come funziona il perizoma.

Lin mi fa vedere il verso, modello lottatore di Sumo. Prima di rientrare fa partire la musica. Si parte con un’atmosfera di ambiente, qualcosa del tipo di quello che sentiresti in un ristorante cinese, ma nell’arco della mezzora non manca qualche pezzo di hard rock, tutto rigorosamente made in China. Mentre le sue mani sondano le mie spalle, le propongo tutto il mio (ristretto) repertorio linguistico e vado avanti a suon di “hào” che, pronunciato come si deve, dovrebbe voler dire “sei brava”. Questo la incoraggia e si concentra sul massaggio. Dal tronco, le sue dita scivolano sulle gambe. Io lascio fare, ho la testa incastrata in una specie di buco nella parte alta del lettino e non riesco a intuire i suoi movimenti. Mi sfiora le natiche, chiedendomi se ho ripensato alla sua offerta di andare oltre. Non voglio. Un’altra volta forse. Taglio corto e mi rivesto. Lin, comunque, ci tiene a ragguagliarmi sul resto dei trattamenti: mi indica di nuovo la vasca, mimando un altro tipo di massaggio. Qualcosa di più intimo, che si fa con una mano sola. Per non correre il rischio di non essere capita mima anche il gesto.

Ma per quello devi essere disposto a pagare anche 80-90 euro. I suoi “risolini” danno forza alla scena e, in quel momento, io capisco che cosa si intende nel dire che una ritirata per tempo equivale a una vittoria. Una caramella dal cestino all’entrata gliela rubo, però.

Le offerte di Lin trovano riscontro negli annunci che escono fuori, attraverso i vari motori di ricerca, in diversi siti a tema. Qui, immagini abbastanza esplicite di ragazze cinesi invitano a provare «il fascino delle nostre mani soffici e delicate, carezze, coccole , manipolazioni lente e dolci, per riattivare i centri energetici del corpo». Il nome del centro massaggi è un altro, il numero di cellulare di riferimento pure. Ma l’indirizzo, guarda caso, è sempre lo stesso.

di Fabio Iuliano – fonte il Centro