Pressioni per chiudere i campi
L’AQUILA. «Pressioni per cacciarci dai campi». Proteste da parte di alcuni sfollati delle tendopoli per le difficoltà incontrate durante i colloqui per le nuove destinazioni provvisorie. «Registriamo condizionamenti da parte degli impiegati che devono provvedere al trasferimento», spiega Antonietta Centofanti, sfollata nella tendopoli di San Giacomo. In aumento discussioni e liti. COLLOQUI. È il caso della tendopoli di San Sisto, dove ieri i responsabili del campo hanno chiamato la polizia a seguito delle proteste da parte degli sfollati. «Le persone che devono essere trasferite», spiega la Centofanti, presidente del comitato familiari delle vittime della Casa dello studente, «vengono ricevute individualmente in una tenda isolata all’interno dei singoli campi. Qui», aggiunge, «ci sono due impiegati della Protezione civile di cui, nel mio campo, non ci è stato dato di conoscere le generalità. All’inizio sono tutti gentili, ma poi basta una piccola resistenza per venire aggrediti». E di resistenze, a San Sisto, ce ne sono state parecchie, specie tra i più anziani. Una signora, con le lacrime agli occhi, ha provato, invano, a discutere sulla distanza di una destinazione. «Ma lei non ha una madre?», ha detto a un funzionario che ha annuito. «E allora a Pescasseroli mandaci mammeta». La Centofanti ha assistito a gran parte dei colloqui. «In alcuni casi hanno minacciato di lasciarci senza servizi». Fonti della Protezione civile hanno escluso ogni forma di pressione sulle persone. DISTANZE. Proteste arrivano anche dalla tendopoli di Collemaggio, dove la studentessa Luisana Sebastiani e la pensionata Wilma Sordini hanno lamentato di essere state separate, nella nuova sistemazione, dai rispettivi nuclei familiari. Stessa situazione per la signora Ada Izzi che lamenta problemi a effettuare spostamenti quotidiani per motivi di salute. Talvolta l’ostacolo è in relazione alla distanza, come per Ferdinando De Simone e Iole di Giuseppe , i quali, qualora accettassero la nuova destinazione, si vedrebbero costretti ad abbandonare i propri animali domestici. «Abbiamo tre cani e l’unica soluzione sarebbe metterli in canile», hanno spiegato, «ma chi pagherebbe le spese? E poi dobbiamo pensare alle galline». CHIESA. Problemi nella chiesa-tenda di Preturo rimasta senza energia elettrica. La denuncia arriva da una componente del consiglio pastorale. La chiesa-tenda era stata montata nella tendopoli, poi è stata spostata davanti alla scuola elementare. Ma il Comune non ha attivato l’energia elettrica. FARMACIA. A causa di un guasto alla linea Adsl, che garantisce la velocità dei collegamenti, la farmacia di Fontecchio da due settimane è paralizzata: non può fare ordini e non può fornire altri servizi. ARISCHIA. Giuseppe Colageo , coordinatore Pd di Arischia, segnala la totale assenza di informazioni sui moduli provvisori per Arischia e San Vittorino. «Nelle tende continua l’odissea di tanta gente. Per alcuni le tendopoli quasi non esistono. Tra non molto inizieranno a dare fastidio o verranno ignorate». (fab.i.)