26 Agosto 2009 Condividi

BERLUSCONI E L’INDULGENZA

di Filippo Tronca (fonte Abruzzo24ore.tv)berlusconi-24

Il sospetto c’era, ora a confermarlo è anche la Curia arcivecovile dell’Aquila, per voce di don Claudio Tracanna: Berlusconi è imperdonabile, e dunque per lui attraversare la Porta santa della Basilica di Collemaggio in occasione della Perdonanza celestiniana, al fine di ottenere l’indulgenza dai suoi peccati, è fatica sprecata, e non servirebbe nemmeno passarci e ripassarci più volte, indossando un rozzo saio, con il capo cosparso di cenere, scalzo e dunque senza doppi tacchi.

”Può venire, sì, ma per lui non c’è Perdono – sentenzia infatti don Tracanna – papa Celestino V è stato molto chiaro circa le condizioni per ricevere il perdono dei peccati. Per ottenerlo è necessario essere veramente pentiti, poi confessarsi, ottenere l’assoluzione, fare la comunione e infine visitare la basilica di Collemaggio. Solo a questo punto si ottiene l’indulgenza. Il premier, in ogni caso, non la otterrà comunque perché in quanto uomo divorziato non può accedere alla comunione. Anche se volesse non può, quindi, soddisfare tutte le richieste di Celestino V”.

Insomma: il peccato indelebile del presidente Berlusconi è il suo essere uomo divorziato, l’aver chiesto e ottenuto la separazione dalla sua consorte, come consente, opportunamente, la legge italiana e di tutti i paesi civilizzati. Nulla di più, Berlusconi uomo e politico, non ha fatto null’altro di così grave dal dover essere ritenuto addirittura imperdonabile. E allora, se le cose stanno così, in un Paese come l’Italia dove il livello di corruzione politica è tra i più alti dei pasei occidentali, lo dovrebbero fare santo.

Tuttosommato la sottolineatura di don Tracanna suona come una gran bella indulgenza plenaria per un presidente del Consiglio che, oramai lo si è capito, utilizza il cratere sismico come lavacro dentro cui purificare mediaticamente la sua immagine infangata da una vita privata non esattamente claustrale.

Magari lassù la pensano diversamente, ma intanto il dubbio terreno rimane.