Ancora un’altra notte al gelo ma il popolo delle tende restiste
E’ stata un’altra notte gelida all’Aquila, con temperature di gran lunga inferiori allo zero. Ancora stamane, intorno alle 7,30, il termometro misurava meno 3 gradi. Nelle 60 tendopoli ancora aperte, dieci delle quali in dismissione, si va avanti con l’ausilio delle stufette, ma spesso sono insufficienti a contrastare i rigori di un inverno giunto, come al solito, all’improvviso e con violenza. Il sindaco della citta’, Massimo Cialente, ed il capo della Protezione civile, Guido Bertolaso, continuano a lanciare appelli affinche’ gli sfollati ”accettino” di andare sulla costa. Ma molti di loro sono irremovibili. Non vogliono lasciare L’Aquila, il lavoro, magari le scuole, la comunita’ che si sono creati in questi 6 mesi e piu’ di vita nei campi di accoglienza, per fare i pendolari. In attesa delle casette antisismiche. Il sole ha cominciato a scaldare l’aria, ma al momento non si va oltre i 4 gradi. Nelle tende la battaglia va avanti. In quelle di piazza d’Armi, la piu’ grande area attrezzata e la prima ad essere smantellata, dove una ventina di irriducibili continuano a restare li’. A dispetto del freddo, della mancanza di assistenza, di pasti arrangiati. Non c’e’ piu’ nessun controllo, a piazza d’Armi. (Asca)